Come misurare i propri progressi

Avere la possibilità di misurare i progressi fisici è sempre stato estremamente motivante in quanto risulta naturale, per ogni essere umano, conoscere il proprio reale valore, confrontarsi coi propri limiti, fare paragoni con gli altri, tendere al miglioramento delle proprie potenzialità. Essere capaci di accettare i propri limiti e valutare attentamente lo stato del nostro corpo prima di affrontare prestazioni sportive impegnative ci consente di scegliere il tipo di allenamento più adatto alle nostre esigenze e una forma di preparazione atletica che ci permetta di migliorare le capacità del nostro corpo con sollecitazioni adeguate.
 

Il test di Kenneth Cooper, ormai universalmente riconosciuto come indice di idoneità fisica, consente di verificare il proprio livello di prestanza fisica attraverso una prova che consiste nel percorrere il massimo spazio possibile in un tempo di 12 minuti. Gli esiti ottenuti, confrontati con le fasce di risultati delle tabelle di riferimento, indicano, in base all'età, le diverse "categorie di idoneità" (Cooper).

Un'altra modalità di rilevazione personale per conoscere la frequenza cardiaca più adatta per lavorare è costituita dalla formula di Karvonen; essa consiste nel sottrarre al numero 220 la propria età; il risultato ottenuto definisce la massima frequenza cardiaca. A questo dato bisogna sottrarre il valore della frequenza cardiaca (F.C.) a riposo (che si ottiene calcolando la media aritmetica della frequenza rilevata per tre giorni consecutivi, al momento del risveglio) per ottenere la F.C. di riserva. Moltiplicando tale frequenza per la percentuale necessaria al lavoro stabilito e aggiungendo nuovamente la F.C. a riposo, otterremo il valore minimo (60%) o massimo (90%) con il quale abbiamo deciso di lavorare. Per calcolare la propria frequenza di lavoro, fare riferimento al database della famiglia.