contraccettivi

(o anticoncezionali), farmaci, metodi o dispositivi utilizzati dall'uomo, dalla donna o da entrambi per prevenire il concepimento durante il coito. Il contraccettivo ideale deve soddisfare i requisiti di sicurezza, innocuità, reversibilità e accettabilità. Nella nostra società il ricorso ai contraccettivi permette l'autodeterminazione responsabile del concepimento da parte della donna o della coppia. La scelta del tipo di contraccettivi implica un controllo attivo della propria fecondità. La ricerca in campo contraccettivo maschile è molto meno avanzata che in quello femminile: non si è ancora riusciti a inibire la spermatogenesi senza compromettere la potenza sessuale. La cosiddetta "pillola del giorno dopo" non è da considerare un contraccettivo, ma un abortivo (vedi anche intercezione).
Dall'autunno 2009 è commercializzata in Francia, Germania e Regno Unito una “pillola del dopodomani”, basata sugli stessi principi della pillola del giorno dopo, ma efficace fino a 5 giorni dal rapporto a rischio.
L'efficacia dei contraccettivi è misurata dall'indice di Pearl, che indica il numero di gravidanze in un anno su 100 donne che usino quel singolo contraccettivo. L'indice di Pearl è tanto più basso quanto minore è il rischio (R) di gravidanza del metodo considerato. Il contraccettivo ideale dovrebbe avere R = 0, cioè un'efficacia del 100%; in realtà anche senza contraccezione R non è mai 100, ma è circa 80 a causa di fattori di infertilità naturali, e a tale valore va paragonato. Ultima arrivata è la pillola che si assume per 91 giorni consecutivi e prevede pertanto solo 4 cicli mestruali all'anno, come suggerisce il nome commerciale anglosassone "Seasonal", cioè stagionale. Sul mercato dall'ottobre 2003, sembra offrire le stesse garanzie di tollerabilità e di efficacia anticoncezionale della comune piccola "mensile".

Nonostante l’evoluzione della ricerca, l'uso della contraccezione in Italia è decisamente arretrato. Un'indagine del 2009 condotta dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia ha indagato i comportamenti dei giovani tra i 15 e i 21 anni. In media 3 giovani su 4 non usano protezione nei rapporti sessuali. Scarsa è anche l'informazione sui metodi anticoncezionali: in media se ne conoscono solo tre; risulta che lo 0,3% delle adolescenti italiane possiede una consistente educazione sessuale, il 26,5% ne ha un'infarinatura, il 72,9% ha un'educazione decisamente insufficiente.