schiascopìa

metodo per accertare e misurare la capacità rifrattiva dell'occhio. Dirigendo sulla pupilla del paziente un fascio di luce, si vedrà comparire un'ombra falciforme sul margine pupillare. Se la direzione dell'ombra è uguale a quella del movimento del fascio di luce, l'occhio è ipermetrope, emmetrope o miope per meno di una diottria; se l'ombra si muove in senso opposto, l'occhio è miope per più di una diottria; se non compare ombra, l'occhio ha una miopia di una diottria. Per determinare il difetto quantitativamente, si utilizzano le cosiddette stecche da schiascopìa, dotate di lenti sferiche (negative o positive, a seconda del vizio rifrattivo evidenziato). Il valore della lente che fa invertire la direzione dell'ombra è quello del difetto di rifrazione, dopo aver addizionato algebricamente il valore -1. Per esempio, in un occhio ipermetrope si utilizza la stecca con lenti sferiche positive: se si ottiene l'inversione dell'ombra con la lente +4, il valore dell'ipermetropia sarà +4-1, cioè +3. Analogamente, nel caso dell'occhio miope, se la lente che inverte l'ombra è -3, il valore della miopia sarà -4 diottrie.