anoressìa mentale

malattia psichica caratteristica del periodo adolescenziale che si manifesta con la perdita totale dell'appetito; riguarda quasi soltanto il sesso femminile anche se sono sempre più frequenti i casi di soggetti maschi colpiti dalla malattia. Le ragazze affette da anoressìa mentale sono soggetti la cui struttura psichica non è sufficientemente forte da superare la crisi adolescenziale. Alcuni psicologi mettono in relazione l'anoressìa mentale con l'incapacità da parte della adolescente di identificarsi con la figura di donna matura. L'anoressìa mentale ha un esordio lento, spesso è preceduta da un avvenimento occasionale scatenante come la morte di una persona cara oppure la paura (anche fobia) che alcune caratteristiche della propria figura non siano accettabili esteticamente. Talvolta l'anoressìa mentale è preceduta dalla decisione di iniziare una normale dieta dimagrante, che viene praticata, con il passare del tempo, in modo sempre più rigido e restrittivo. Generalmente i familiari si rendono conto dell'anormalità dei pasti solo quando la perdita di peso è già molto considerevole. Un eventuale intervento costrittivo si rivela per lo più inutile, perché l'anoressica costretta a mangiare reagisce vomitando il cibo assunto. I rapporti con i coetanei si deteriorano molto, mentre i risultati scolastici rimangono per lo più buoni sino alla fase più avanzata, quando il grave deperimento fisico impedisce di studiare. Talvolta, a mano a mano che aumenta l'isolamento, l'unico interesse a rimanere è lo sport, praticato sino allo stremo delle forze. Spesso le adolescenti affette da anoressìa mentale ricorrono al medico quando la perdita di peso è pari al 30% circa, in condizioni di profonda debolezza, con amenorrea e con parametri ematologici che indicano uno stato di grave deperimento fisico. Nei casi più seri sono necessari il ricovero ospedaliero e la nutrizione per via parenterale. Il trattamento medico-dietetico ha lo scopo di ripristinare le condizioni fisiche, mentre le cause dell'anoressìa mentale vanno curate con la psicoterapia, che richiede tempi lunghi e la collaborazione di tutto il nucleo familiare.