antropologìa criminale

disciplina che studia l'individuo delinquente secondo metodologie mediche, nata alla fine dell'Ottocento con le opere di Cesare Lombroso (1835-1909). Fondata sul modello dello scientismo positivista, introdusse concetti che ebbero larga diffusione, quali l'ereditarietà delle tendenze criminali, l'esistenza di loro segni fisici (stimmate) e l'idea della pericolosità sociale. Oggi tali idee sono superate; rimane l'interesse storico della dottrina, soprattutto per il ricco materiale di osservazione raccolto dai suoi cultori. I comportamenti devianti, secondo prospettive più moderne, sono oggetto di studio della criminologia e della psichiatria forense.