L'alimentazione in casi particolari

Malato a letto, autosufficiente
Far assumere al malato una posizione confortevole che favorisca l'ingestione del cibo, possibilmente seduta o semiseduta; utilizzare un tavolino portatile.

Malato non autosufficiente
Far assumere alla persona la posizione più confortevole possibile, con l'ausilio eventuale di cuscini; imboccare il malato utilizzando cucchiai di piccole dimensioni, tagliando i cibi in pezzi molto piccoli e ponendoli nella parte anteriore della bocca per non causare vomito; far bere di tanto in tanto o dal bicchiere o utilizzando cannucce; stimolare il malato a mangiare.

Malato contagioso
Occorre assegnargli stoviglie personali (piatti, bicchieri, posate ecc.), che andranno lavate separatamente da quelle degli altri, oppure usare stoviglie di plastica, da gettare via dopo l'uso.

Malato diabetico

Controllare la somministrazione dell'insulina o dell'antidiabetico orale; attenersi rigorosamente alla dieta prescritta per quanto riguarda la quantità e la qualità.

Malato anziano
Offrire cibi facilmente masticabili (carne tritata, formaggi molli, purè, frutta cotta ecc.), ricchi di principi nutritivi e facilmente digeribili; far bere molto durante il pasto e stimolare il malato a mangiare: gli stati di disidratazione e di malnutrizione sono frequenti tra gli anziani e hanno a volte conseguenze temibili.

Bambino malato
Stimolare il bambino a mangiare senza mai forzarlo; imboccarlo solo se necessario, non variando le normali abitudini.

Diete terapeutiche
Spesso, alla vigilia di un esame diagnostico o in taluni stati patologici, viene richiesto alla persona malata di seguire una dieta terapeutica, per uno o pochi giorni nel primo caso o per lunghi periodi nel secondo. Queste diete non vanno assolutamente autoprescritte ma occorre seguire le indicazioni del medico.