La creatività non si perde con gli anni

Se per il mondo occidentale il modello umano ideale è quello rappresentato da chi, dotato di fisico scattante, corre tutto il giorno prendendo rapide e brillanti decisioni, allora quanto mai mancano, alla persona anziana, i requisiti fondamentali per esserne un "degno" esponente. E se l'inattività fisica e mentale è l'amaro destino che attende quanti, ormai privi di un ruolo preciso, si sentono schiacciati dalla propria inadeguatezza, allora diventa urgente ribadire che la vecchiaia ha in sé molte opportunità per essere vissuta con pienezza e creatività.

L'Università della terza età dimostra che il desiderio di apprendere non ha tempo e che, con ritmi adatti e valide motivazioni, anche le persone anziane possono dedicarsi a occupazioni belle e gratificanti. La libera e creativa adesione a situazioni nelle quali il soggetto vede la possibilità di riguadagnare un ruolo sociale annulla in parte la globale perdita di quella elasticità mentale che gli pone così tante difficoltà nell'adattarsi a nuove situazioni. In condizioni di autonomia e di sicurezza psicologica, lontano da situazioni di isolamento e segregazione, all'interno di un contesto che ne riconosce il valore personale, l'anziano mantiene la fiducia in se stesso e la sua immaginazione non viene soffocata da una routine senza speranza.

Con l'arrivo della pensione, ci si trova a vivere "liberi" dal lavoro. Ma quello che a prima vista sembra essere un tempo di cui finalmente ci si riappropria, in realtà si rivela un tempo svuotato di senso e carico di angoscia, se confrontato con la pienezza degli anni precedenti. Ed è solo un generale impegno sociale - che risponda in modo ampio e con iniziative specifiche ai bisogni intellettuali, psicologici e affettivi - a poter risolvere il problema del disadattamento e dell'emarginazione degli anziani. Le varie esperienze che in questi anni sono state compiute hanno individuato spazi d'intervento, come quello ricreativo e quello culturale, che rispondono al desiderio di essere efficienti e impegnati, di svagarsi e di socializzare. Le iniziative culturali, infatti, stimolano la memoria e l'attenzione, suscitano interesse e occasioni di crescita; le iniziative creative, infine, favoriscono l'estrinsecarsi e il realizzarsi di potenzialità spesso latenti o inibite nel corso della vita.

La vecchiaia è piena di potenzialità creative, basta pensare quanto ricca sia la storia di illustri personaggi che, superato il settantesimo anno di età, hanno regalato al mondo pregevoli testimonianze della loro arte. Poeti come D'Annunzio, Saba e Ungaretti, pittori come Balla, Fattori, o Picasso le cui opere, proprio negli ultimi anni della loro vita, hanno svelato un profondo affinamento dei loro mezzi espressivi. L'elenco è lungo e i grandi vecchi del passato, come quelli del nostro presente, ci ricordano ogni giorno che la fertile creatività, sia essa impegnata nella sistemazione di un giardino, nel commento di un libro o nel ricamo di un cuscino, in breve, nella piena realizzazione delle proprie inclinazioni, non ha scadenza e non si annulla per "raggiunti limiti di età".