Principi teorici

La moxibustione ha lo scopo di stimolare il Qi (detto anche Ki o Ch'i), ossia l'energia vitale dell'organismo che scorre lungo una rete di canali invisibili, chiamati meridiani. Dato che i meridiani sono collegati agli organi e alle funzioni vitali del corpo, quando un organo è malato lo squilibrio di energia si manifesta lungo tutto il decorso del meridiano; stimolando i punti della superficie cutanea che sono collegati con tale organo, si può dunque ripristinare il flusso energetico.


La moxibustione viene in effetti considerata come una tecnica complementare all'agopuntura, perché spesso si utilizza in associazione a quest'ultima (nella stessa seduta oppure in successione) e deve essere praticata da un agopuntore esperto. Nella moxa, infatti, l'azione del calore prodotto localmente dall'accensione di un bastoncino di artemisia si aggiunge all'effetto dell'agopuntura, di cui rafforza l'attività terapeutica.