5 curiosità imperdibili su 5 must have del make up
Sapevate che Winston Churchill considerava il rossetto un bene di importanza strategica? E che il mascara non è sempre stato in tubetto? 5 curiosità da sapere sul make up di tutti i giorni.
Rossetto, fondotinta, eyeliner, mascara e blush sono “l’alfabeto” cosmetico con cui - chi quotidianamente, chi soltanto nelle occasioni più speciali - ci si misura per creare il proprio make up.
Vestire il viso in armonia con i propri outfit è un modo per valorizzare la propria bellezza ed enfatizzare l’espressività, come nel caso del trucco occhi. In alcuni casi, il make up può addirittura avere un ruolo protettivo.
La storia della cosmesi è costellata di curiosità e leggende. Se tutti abbiamo ben presente il celebre aneddoto di Marilyn Monroe, che andava a dormire con addosso «Solo due gocce di Chanel N. 5», tra le curiosità imperdibili sui must have del make up esistono tante chicche nascoste. Scopriamole insieme.
5 make up leggendari tra mito e curiosità
La ricerca sul prodotto e le nuove tendenze portano oggi la trousse ad arricchirsi e ad aggiornarsi costantemente con nuovi trucchi. I portali specializzati, inoltre, come Makeup.it, rendono più semplice e immediata l’esperienza d’acquisto in pochi click. Ma sappiamo davvero tutto sui trucchi più amati? Ecco 5 curiosità imperdibili su altrettanti must have make up.
Rossetto
Può un bene in apparenza così frivolo influenzare l’economia? La risposta sta nel cosiddetto lipstick index. Letteralmente “indice del rossetto”, si fonda sulla correlazione tra l’impennata nel consumo di un bene voluttuario, ma di costo contenuto, nei momenti di crisi finanziaria. Se l’espressione lipstick index è stata coniata nel 2001, il primo a individuare la forza della componente psicologica legata all’uso del rossetto fu Winston Churchill. Nel corso della seconda guerra mondiale, il grande statista inglese impose infatti un razionamento dei cosmetici, con un’unica eccezione: il rossetto, per la sua valenza “strategica” nel risollevare l’umore delle donne, che lo indossavano, e degli uomini, che le ammiravano.
Fondotinta
Il dubbio che molte donne hanno è il seguente: a che cosa serve davvero il fondotinta? Oltre a uniformare il colorito del viso e a camuffare eventuali imperfezioni cutanee, oltre insomma alla sua funzione puramente cosmetica, questo trucco ha anche una funzione protettiva. Se, dall’antichità fino all’inizio del ‘900, il fondotinta (e i suoi antenati dell’epoca) venivano utilizzati prettamente per schiarire la pelle, conferendole un’allure aristocratica, alle complesse formulazioni odierne si richiedono altre, alte prestazioni. Coprenza, leggerezza, traspirabilità, durata, naturalezza, e anche protezione: forse non tutti sanno che il fondotinta difende la pelle - in particolar modo quella più chiara e in presenza di ipersensibilità - dagli effetti del freddo e del vento. Inoltre, molti fondotinta sono arricchiti da un fattore di protezione solare, un efficace scudo contro gli effetti nocivi (spesso sottovalutati) dei raggi solari.
Eyeliner
Una riga di eyeliner e via: facile a dirsi, un po’ meno a farsi, visto che questo make up occhi richiede una certa manualità ed esperienza. La prima a rendere glamour l’eyeliner è stata la regina egizia Cleopatra, la cui iconografia ci è stata testimoniata attraverso i geroglifici che la ritraggono con gli occhi “allungati” da una spessa linea nera, a richiamare il fascino magnetico degli occhi di un gatto, animale sacro secondo gli antichi egizi. Alla base della diffusione dell’eyeliner, tuttavia, non c’è soltanto l’estetica. Antenati dell’eyeliner sono infatti il kajal, di origine asiatica, e il khol, tipico dei paesi arabi, entrambi tradizionalmente composti da sostanze come la malachite, lo zolfo e la galena, usate per prevenire infezioni oftalmiche, e alle quali venivano talvolta attribuite anche proprietà esoteriche.
Mascara
Quando si pensa a questo prodotto di bellezza, visivamente viene subito in mente l’immagine del tubetto, con al suo interno lo scovolino, per applicare il rimmel sulle ciglia, al tempo stesso pettinandole e separandole. A dispetto di origini antichissime (ne è testimoniato l’utilizzo fin dai tempi dei Greci e degli antichi Romani), il mascara moderno nasce sotto forma di cialda o panetto, detto anche “cake mascara”, da prelevare e applicare con una spazzolina.
Blush
Anche nel caso del blush, inizialmente e per molti secoli questo cosmetico è stato impiegato allo scopo di proteggere le guance, ad esempio dall’effetto del sole. È soprattutto nel ventesimo secolo che inizia la “seconda vita” cosmetica del fard, distinta però in due fasi. Nella prima metà del secolo, la scelta delle colorazioni disponibili era alquanto limitata ai toni del rosso lampone e del rosa, più tenue o più tendente al fucsia. A partire dagli anni ‘50, la ripresa economica e l’evoluzione della società porta innovazioni anche nel mondo della cosmesi. A questo punto, il blush evolve sia nella texture (si passa dalle formulazioni liquide alla prevalenza del fard in polvere, per la cui applicazione si afferma il pennello), che nei colori (vengono introdotte le tonalità del marrone e il bronzer), sia in un’interpretazione sempre più ampia rispetto alle modalità di applicazione.