Gli incidenti aerei che hanno segnato la Storia d'Italia

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Da San Donato a Superga, ecco le tragedie in volo che hanno segnato la storia d’Italia.

Ustica. Superga. E poi Linate, senza dimenticare Punta Raisi. E infine San Donato. Luoghi scolpiti nell’immaginario collettivo degli italiani, perché teatro di terribili incidenti aerei, che hanno segnato la storia del nostro Paese. E non solo quella dell’aviazione.

San Donato - 2021

Sono le 13.04 quando il jet privato Pilatus PC-12 decolla dall'aeroporto di Linate, diretto a Olbia. Sorvola l’idroscalo e Segrate, ma sembra deviare dalla normale rotta. Se ne accorgono alla torre di controllo dello scalo milanese, che infatti contatta subito il pilota del velivolo: sono passati tre minuti dall’inizio del volo. Nel giro di un minuto l’aereo perde bruscamente quota e si schianta contro il tetto di un palazzo Atm a San Donato, periferia del capoluogo lombardo, ubicato nella via dedicata alla vittime del più grande disastro aereo italiano. Nello schianto perdono la vita 8 persone.

Linate - 2001

8 ottobre 2001, ore 8.10. L’aeroporto di Linate diventa teatro del disastro aereo con il più alto numero di vittime (118) mai accaduto in Italia, quando sulla pista di decollo principale entrano in collisione un Cessna privato e un McDonne Douglas MD-87 della Scandinavian Airlines, diretto a Copenaghen. L’impatto uccide gli occupanti del velivolo più piccolo e impedisce il decollo a quello più grande, che si va a schiantare su un edificio adibito allo smistamento dei bagagli, dove si trovano altre cinque persone: una di loro, Pasquale Padovano, risulterà l’unico sopravvissuto al disastro.

Verona - 1995

Il 3 dicembre 1995 l’Antonov An-24 operante il volo Banat Air 166, con partenza da Verona e arrivo a Timisoara, precipita poco dopo il decollo in località Poiane di Sommacampagna. Nell’impatto muoiono 49 persone (41 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio). Sull’aeroporto Catullo è in corso una fitta nevicata, ma il disastro non è solo colpa del maltempo: le indagini accertano come causa principe dell’incidente la concatenazione di errori da parte di piloti e personale di terra.

Ustica - 1980

Il 27 giugno 1980, il Dc-9 Itavia decollato da Bologna in direzione di Palermo, dove è atteso alle 21.13, scompare dai radar alle 20.59: si scopre ben presto che è precipitato nelle acque internazionali tra le isole di Ustica e Ponza. Tutte morte le 81 persone a bordo,77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio. Cedimento strutturale, bomba, missile terra-aria, battaglia tra jet militari: decenni di indagini non hanno mai chiarito le cause della strage di Ustica.

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Punta Raisi -1978

Nel corso di un atterraggio notturno, il volo Alitalia 4128 proveniente da Roma impatta sul Mar Tirreno, a circa tre km dall’aeroporto palermitano di Punta Raisi: dei 129 occupanti sopravvivono in 21, recuperati da barche di pescatori. L’incidente nasce da un errore dei piloti, che convinti di essere più vicini all’aeroporto rispetto alla realtà, decidono di effettuare la discesa finale prematuramente.

Monte Serra - 1977

Alle 15.05 del 3 marzo 1977, un C-130H Hercules della 46ª Brigata aerea decolla da Pisa. A bordo ci sono 38 allievi della prima classe dei Corsi Normali dell'Accademia Navale di Livorno, un ufficiale accompagnatore e cinque membri d'equipaggio. Pochi minuti dopo, in condizioni di volo a bassa quota e scarsa visibilità causata dalla nebbia, a seguito di una brusca virata a sinistra il velivolo si schianta sulle pendici del Monte Serra. All'incidente non sopravvive nessuna delle persone a bordo.

Montagna Longa - 1972

Il primo dei tre grandi disastri aerei riguardanti velivoli diretti a Palermo si verifica il 5 maggio 1972, quando il volo Alitalia 112 si schianta in fase di atterraggio contro la Montagna Longa: tutti i presenti a bordo, 108 passeggeri e 7 membri dell'equipaggio, rimangono uccisi. L’incidente viene attribuito a un errore del pilota, ma ancora oggi c’è chi sostiene che il Dc-8 sia stato in realtà abbattuto, in un attentato di matrice neo-fascista, nel quadro di rapporti tra mafia, servizi segreti deviati e poteri occulti.

Tragedia della Meloria - 1971

Il 9 novembre 1971 le secche della Meloria, al largo di Livorno, sono teatro del più grave incidente occorso alle Forze Armate italiane dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nell’ambito di un'esercitazione militare Nato, un C-130 Hercules della Royal Air Force si inabissa all’alba con a bordo 6 militari britannici dell'equipaggio e 46 paracadutisti italiani della "Folgore". Il disastro non viene preceduto da nessuna comunicazione di allarme o di emergenza: la commissione d'inchiesta incaricata di indagare non sarà in grado di determinare con certezza la causa dell'incidente.

Volo Trans World Airlines 800 - 1964

Alle 13.15, dopo aver fatto scalo a Chicago, New York, Parigi e Milano, il volo Trans World Airlines 800 partito da Kansas City atterra a Roma-Fiumicino. Passano poco più di 40 minuti e il Boeing 707 è in fase di rullaggio, diretto verso Atene. All’improvviso il disastro: dopo dopo aver colpito con uno dei suoi motori un rullo compressore fermo a bordo pista, l’aereo viene avvolto dalle fiamme. Il bilancio dell’incidente è drammatico, muoiono in 50 su 73 occupanti del velivolo.

Monte Somma - 1964

Il 28 marzo 1964, il Vickers Viscount del volo Alitalia 45 proveniente da Roma e in fase di atterraggio all’aeroporto di Napoli-Capodichino si schianta sul Monte Somma (rilievo del complesso vulcanico Somma-Vesuvio). Il disastro è causato da un errore del pilota, che in assenza delle minime condizioni di visibilità necessarie compie una virata troppo ampia: muoiono tutte le persone a bordo, 40 passeggeri e 5 membri dell'equipaggio.

Olgiate Olona - 1959

Il 26 giugno 1959, un Lockheed L-1649 Starliner della Trans World Airlines, colpito da un fulmine che causa l’esplosione del carburante nei serbatoi, precipita appena dopo il decollo dall'aeroporto di Malpensa, schiantandosi nel comune di Olgiate Olona. All’incidente del volo TWA 891 non sopravvive nessuna delle persone a bordo: le vittime sono 69.

Superga - 1949

Il disastro aereo fa parte dell’immaginario collettivo italiano, non tanto per il numero delle vittime, quando per la loro identità. Il Fiat G.212 della Avio Linee Italiane che, in condizioni di scarsa visibilità, Il 4 maggio 1949 si schianta sul terrapieno posteriore della basilica di Superga trasporta infatti l’intera squadra del Grande Torino, di ritorno da Lisbona. Tutti i calciatori a bordo muoiono, così come i dirigenti della club e gli accompagnatori, l'equipaggio e tre giornalisti sportivi. 31 in tutto le vittime del disastro, che annienta una squadra entrata nella leggenda.

Matteo Innocenti