Le lingue più parlate al mondo: ecco la classifica

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La classifica delle lingue più parlate al mondo è molto più di un elenco di numeri: è un ritratto in movimento della storia dell’umanità, che riflette conquiste, migrazioni, scambi culturali, ma anche perdite e rinascite. Conoscere questa realtà ci ricorda che ogni volta che impariamo una nuova lingua, non aggiungiamo solo parole al nostro vocabolario, ma una nuova prospettiva al nostro modo di vedere il mondo.

Qual è davvero la lingua più parlata al mondo? Quante persone usano ogni giorno l’inglese per studiare, lavorare o viaggiare, e quante invece parlano cinese o spagnolo come lingua madre? E ancora: quali idiomi, lontani dai grandi centri di potere, stanno lentamente scomparendo?
In questo viaggio tra parole, culture e numeri, scopriremo la classifica aggiornata delle 10 lingue più parlate al mondo, con i dati più recenti su parlanti totali e madrelingua; vedremo inoltre quali idiomi stanno crescendo più rapidamente e quali, invece, sono a rischio di estinzione.

In questo quadro - in cui l’inglese domina il presente - il cinese rappresenta la potenza demografica, l’hindi e il francese guardano al futuro, mentre migliaia di idiomi lottano ogni giorno per sopravvivere. Un mosaico di lingue che racconta non solo come comunichiamo, ma anche chi siamo e da dove veniamo, rivelando la straordinaria diversità del pianeta.

Qual è la lingua più parlata al mondo?

Non è facile stabilire su due piedi qual è la lingua più parlata al mondo: tutto infatti dipende da come si contano i parlanti.

Se consideriamo solo chi parla una lingua come madrelingua, è il cinese mandarino a dominare la classifica: quasi un miliardo di persone lo usa quotidianamente in Cina, Taiwan, Singapore e in molte comunità nel mondo. È una lingua complessa, tonale, ricca di sfumature, e rappresenta una delle più antiche tradizioni linguistiche ancora vive.

Ma se allarghiamo lo sguardo a chi parla una lingua sia perché è la propria, sia come seconda lingua, il primato spetta senza dubbio all’inglese, con circa 1,5 miliardi di parlanti totali: è la lingua della globalizzazione, si parla nelle università, nelle aziende, nei film, nella scienza, persino nei social network. Più che una lingua, oggi l’inglese è diventato un passaporto culturale e professionale.

Perché l’inglese è la lingua più parlata al mondo

Il successo dell’inglese ha radici profonde, che affondano in una lunga storia di espansione politica, economica e culturale. In passato, l’Impero britannico ha diffuso questo idioma in ogni continente: dall’India all’Australia, dal Nord America all’Africa. In epoca moderna, il testimone è passato agli Stati Uniti, che con la loro influenza economica, politica e culturale hanno consolidato l’inglese come lingua del commercio, della diplomazia, del potere e della cultura popolare.

Oggi è l’idioma dell’innovazione: domina la scienza, la tecnologia, l’informatica e il web. Oltre il 90% delle ricerche accademiche e delle pubblicazioni scientifiche avviene in inglese, così come gran parte delle piattaforme digitali e dei media internazionali. È inoltre una lingua straordinariamente adattabile, capace di incorporare parole e concetti da culture diverse, evolvendosi e reinventandosi continuamente. 

Per molti, l’inglese non è solo un mezzo di comunicazione, ma un vero e proprio codice universale, il linguaggio comune che permette a miliardi di persone di capirsi oltre i confini geografici. Per questo motivo non è solo un mezzo di comunicazione, ma una lingua ponte che unisce popoli e generazioni diverse, diventando il codice condiviso di un mondo sempre più interconnesso.

Le 10 lingue più parlate al mondo

Il mondo è abitato da miliardi di persone, ma la comunicazione globale ruota attorno a pochi grandi idiomi. Tra lingue antiche e altre più recenti, alcune hanno conquistato una diffusione straordinaria grazie a storia, cultura e migrazioni. Scopriamo insieme quali sono le 10 lingue più parlate al mondo, considerando sia i madrelingua sia chi le utilizza come secondo idioma, con un’idea dei Paesi in cui sono più diffuse:

  • Inglese: circa 1,5 miliardi di parlanti totali
    Paesi principali: Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda, India, Sudafrica, Nigeria, Filippine;
  • Cinese mandarino: circa 1,1 miliardi di parlanti totali
    Paesi principali: Cina, Taiwan, Singapore, comunità cinesi nel Sud-Est asiatico e in tutto il mondo;
  • Hindi: circa 610 milioni di parlanti totali
    Paesi principali: India, Nepal, comunità indiane nel mondo (Mauritius, Fiji, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito);
  • Spagnolo: circa 560 milioni di parlanti totali
    Paesi principali: Spagna, Messico, Colombia, Argentina, Perù, Venezuela, Cile, Guatemala, Stati Uniti (forte comunità ispanica);
  • Francese: circa 310 milioni di parlanti totali
    Paesi principali: Francia, Belgio, Svizzera, Canada (Quebec), Paesi africani francofoni come Senegal, Costa d’Avorio, Repubblica Democratica del Congo;
  • Arabo standard moderno: circa 274 milioni di parlanti totali
    Paesi principali: Egitto, Arabia Saudita, Iraq, Marocco, Siria, Sudan, Algeria, Libano, Tunisia, Giordania;
  • Bengalese (Bangla): circa 273 milioni di parlanti totali
    Paesi principali: Bangladesh, India (Stati di Bengala Occidentale, Tripura, Assam), diaspora in Medio Oriente e Regno Unito;
  • Portoghese: circa 263 milioni di parlanti totali
    Paesi principali: Brasile, Portogallo, Angola, Mozambico, Guinea-Bissau, Capo Verde, Timor Est, São Tomé e Príncipe;
  • Russo: circa 255 milioni di parlanti totali
    Paesi principali: Russia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Ucraina, comunità russe in Europa orientale e Asia centrale;
  • Urdu: circa 230 milioni di parlanti totali
    Paesi principali: Pakistan, India (Stati dell’Uttar Pradesh, Bihar, Telangana, Delhi), comunità pakistane e indiane all’estero (Regno Unito, Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti, Canada).

Queste dieci lingue, sommate, rappresentano oltre la metà della popolazione mondiale, un dato che evidenzia quanto pochi idiomi riescano a connettere miliardi di persone. Ma il loro peso numerico non è casuale: ognuna porta con sé una storia complessa di espansione culturale, coloniale, religiosa e commerciale.

La diffusione dell’inglese, come già spiegato, ha radici nell’espansione dell’Impero britannico e nel consolidamento del ruolo degli Stati Uniti nell’economia, tecnologia e cultura pop, che lo hanno trasformato in un vero e proprio idioma globale.

Spagnolo e portoghese hanno viaggiato oltre oceano durante la colonizzazione del Nuovo Mondo, diffondendosi rapidamente in America Latina. Oggi lo spagnolo e il portoghese non solo sono lingue madri di centinaia di milioni di persone, ma hanno creato culture iberoamericane distinte, con letteratura, musica, religione e tradizioni proprie.

Il francese ha attraversato i continenti grazie alla colonizzazione in Africa, Canada e Asia: ancora oggi, la francofonia collega decine di Paesi, favorendo scambi culturali e educativi tra comunità lontane.

La diffusione dell’arabo, infine, è strettamente legata alla diffusione dell’Islam e alla centralità storica del Medio Oriente nel commercio e nella cultura. Non solo è la lingua sacra del Corano, ma ha influenzato profondamente letteratura, filosofia e scienza, estendendosi a decine di Paesi.

Ognuna di queste lingue non racconta solo il numero dei parlanti, ma anche come la storia, la politica e la cultura modellano la diffusione del linguaggio nel mondo: insieme, queste dieci lingue costituiscono ponti di comunicazione globale, ma mostrano anche come il potere, la religione e l’economia abbiano inciso sulle mappe linguistiche del pianeta.

Le lingue che stanno crescendo più velocemente

Accanto ai giganti storici, alcune lingue stanno vivendo una nuova stagione di espansione.
L’hindi cresce grazie al peso demografico e tecnologico dell’India, che conta oltre 1,4 miliardi di abitanti e una popolazione giovane e digitale;

Il francese sorprende: è la lingua ufficiale in 29 Paesi, molti dei quali africani, e secondo alcune proiezioni potrebbe superare lo spagnolo entro il 2050 grazie alla crescita della popolazione subsahariana;

L’arabo, parlato in oltre 20 Stati, si conferma una lingua di enorme influenza religiosa e culturale, oggi sempre più presente anche nel mondo accademico e nella tecnologia;

L’italiano, pur non rientrando tra le prime dieci lingue più parlate al mondo, è la quarta lingua più studiata al mondo - dopo inglese, spagnolo e francese - e continua a esercitare un fascino inconfondibile: è una lingua che gode di un prestigio culturale altissimo, associata alla bellezza, all’arte, alla musica, al design e alla gastronomia, scelta spesso da chi studia per passione più che per necessità professionale. Curiosamente, inoltre, l’italiano è oggi la seconda lingua più studiata in Giappone e una delle più amate negli Stati Uniti e in Brasile: un segno della sua forza culturale globale, capace di ispirare ben oltre i confini dell’Italia.

La lingua meno parlata al mondo

Dall’altra parte della classifica, troviamo le lingue che rischiano di scomparire: sono oltre 3.000 le lingue oggi considerate “in pericolo”. Alcune hanno ormai un solo parlante rimasto: è il caso del Kaixana, una lingua indigena del Brasile, oggi parlata da una sola persona anziana, o del Njerep, in Camerun, usato da poche famiglie.

Ogni volta che una lingua muore, non si sperperano solo parole: scompaiono miti, tradizioni, visioni del mondo che nessun’altra lingua potrà esprimere nello stesso modo. Negli ultimi anni, linguisti e comunità locali stanno tentando di salvare gli idiomi in via d’estinzione attraverso la registrazione digitale e l’insegnamento alle nuove generazioni, in quello che può essere considerato un vero e proprio “salvataggio linguistico”.

Questi sforzi non servono solo a preservare parole e grammatica: ogni lingua recuperata rappresenta la sopravvivenza di una cultura, di una storia e di un modo unico di vedere il mondo, un patrimonio prezioso che arricchisce tutta l’umanità. Oggi nel mondo si parlano oltre 7.000 lingue, ma più della metà di esse ha meno di 10.000 parlanti. Questa varietà è il riflesso della diversità culturale e cognitiva dell’umanità: ogni lingua racchiude un modo unico di vedere il mondo, di descrivere la natura, le emozioni, il tempo, i legami sociali.

Paola Greco

Foto di apertura: Freepik