Nuovo digitale terrestre dal 20 ottobre: cosa cambia e come funziona

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Il 20 ottobre scatta la prima fase del passaggio al nuovo digitale terrestre. Ecco tutto quello che c'è da sapere.

Era il 2009 quando, con la televisione pronta a passare dall’analogico al digitale, i negozi erano affollati di persone alla disperata ricerca di un decoder. Dodici anni dopo e siamo (quasi) nella stessa situazione: scatta infatti il 20 ottobre la prima fase del passaggio al nuovo digitale terrestre, un evento sul quale è stato fatto parecchio “terrorismo”, senza motivo. Viste le scadenze, infatti, non ci sarà un reale bisogno di precipitarsi negli store di elettronica.

Cosa cambia dal 20 ottobre

«La televisione sta cambiando in tutta Europa: dal 20 ottobre, i televisori e i decoder che non ricevono i canali in alta definizione HD, potranno temporaneamente continuare a ricevere Rai 1, Rai 2, Rai 3 e Rai News 24. Per ricevere gli altri canali della televisione pubblica sarà necessario avere un televisore o un decoder in alta definizione HD». Così la tv di Stato ha lanciato la corsa verso il nuovo digitale terrestre. In parole povere, i principali canali saranno comunque fruibili senza alta definizione, che sarà invece necessaria per ricevere Rai 4, Rai 5, Rai Movie, Rai Yoyo, Rai Sport+ HD, Rai Storia, Rai Gulp, Rai Premium e Rai Scuola. Nove i canali della tv pubblica off limits per i televisori che non ricevono canali HD, sei quelli di Mediaset: Tgcom24, Mediaset Italia 2, Boing Plus, Radio 105, R101 Tv e Virgin Radio Tv.

Il test da fare per capire se serve un decoder

Insomma, i canali principali Rai e Mediaset si potranno continuare serenamente a vedere. Per capire se si potrà fare lo stesso con gli altri, basta sintonizzarsi su un qualsiasi canale in alta definizione: ad esempio 501 per Rai 1 HD, 505 per Canale 5 HD, 507 per La7 HD. Se si vedono, nessuna corsa in negozio per l’acquisto di un decoder (o di un nuovo televisore) sarà necessaria.

Switch-off slittato

Dal 20 ottobre la migrazione in blocco di tutti i canali sulle frequenza Mpeg4 interesserà tutta Italia. Ma, come detto, non sorgeranno problemi riguardanti le reti generaliste. Lo switch-off completo alla trasmissione nel nuovo standard DVB-T2, che davvero farà posto ai canali nuovi “spegnendo” quelli vecchi, è slittato al 2023: in questo caso non è detto che una tv con HD sia compatibile.

Il test in vista del 2023

C’è tempo, ma anche in questo caso c’è un semplice test da fare. Per verificare che la tv sia compatibile con il cambiamento previsto, basta sintonizzare sui canali 100 e 200 di Rai e Mediaset: se sulla schermata blu appare la scritta “Test Hevc main 10”, allora è tutto a posto. A grandi linee, è probabile che su una tv acquistata prima del 2015 non si veda nulla: un problema che secondo le stime dovrebbe riguardare 15 milioni di apparecchi in Italia. Per legge, invece, dal 2017 tutti i rivenditori sono stati obbligati a mettere in commercio tv compatibili con lo standard DVB-T2.

Cosa fare se il televisore non è compatibile

Chi è in possesso di tv datate, ha due possibilità: acquistare un nuovo televisore oppure un decoder T2, che avrà prezzi differenti a seconda di funzionalità, forme e brand. L'aspetto fondamentale da tenere in considerazione è, ovviamente, la perfetta compatibilità con il DVB-T2 e la codifica MPEG-4 che entrerà in vigore già a partire da ottobre 2021.

Due bonus a disposizione

Per favorire la sostituzione degli apparecchi obsoleti attraverso un corretto smaltimento dei rifiuti elettronici, il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo a disposizione il Bonus Rottamazione TV: permette di ottenere uno sconto del 20% sulla nuova tv, fino a un massimo di 100 euro, a condizione di poter dimostrare di aver fatto rottamare il vecchio televisore (comprato prima del 22 dicembre 2018) e aver sempre pagato il canone. Destinato esclusivamente ai cittadini appartenenti ad un nucleo familiare con un ISEE non superiore ai 20 mila euro, il contributo è accumulabile al Bonus TV - Decoder, grazie al quale è possibile ottenere fino a 30 euro di sconto sull’acquisto, appunto, di un decoder o di un televisore compatibile.

Matteo Innocenti