Punk, un fenomeno di costume tra musica e anticonformismo
Icona e simbolo di uno stile di vita non condiviso dalla cultura mainstream, cantante, musicista e frontman dei Ramones: Joey Ramone è ancora oggi l’emblema del punkrock.
Il background è quello degli anni ’70, gli ingredienti sono riff veloci e immediatezza sonora: il punk nasce con i Ramones negli Stati Uniti, i Sex Pistols e i Clash in Inghilterra, diventando, poi, molto più di un genere musicale.
Il sessantesimo anniversario della nascita di Joey Ramone diventa quindi un momento per ricordare l’uomo e il musicista, ma anche un’occasione per parlare di un genere musicale che il tempo ha fatto diventare un fenomeno di costume, tanto che la sua eco la troviamo in ambiti quali il lifestyle, la moda e le arti visive.
Ma procediamo con ordine. Quella che ritroviamo nell’etimologia della parola ‘punk’ è senz’altro una connotazione negativa: traducibile con 'rozzo' o di 'scarsa qualità', il punk è sempre stato visto come qualcosa di 'marcio'. Ma marcio rispetto a cosa? Il metro di paragone è senz'altro il filone da cui il punkrock si emancipa, ovvero il rock.
Il rock, un genere che negli anni '70 diventa incapace di esprimere la visione del mondo delle generazioni più giovani che, rifiutando le convenzioni cercano immediatezza senza alcun virtuosismo di sorta. E infatti il punkrock è veloce, caratterizzato da canzoni con accordi semplici che si succedono rapidi, ritornelli orecchiabili e spirito anti-conformista in cui, in quegli anni ma ancora oggi, sono in molti a riconoscersi.
Già negli anni ’70 con l’etichetta di punk andavano ad essere raggruppate band diversissime tra loro per stilemi musicali e messaggi veicolati: troviamo il disimpegno dei Ramones, l’impatto diretto e anti-convenzionale dei Sex Pistols e la critica politica dei Clash.
Momento di rottura nel mondo della musica e nel concetto di costume, gli anni ’70 cambiarono per sempre il corso della storia: i Ramones, i Sex Pistols e i Clash spuntarono dal nulla, così come dal nulla nacque il punkrock che, nel giro di breve tempo, si diffuse a macchia d’olio in tutto il pianeta sia come corrente musicale sia come impatto visivo.
Fu quello, infatti, il periodo che diede i natali ai rockers, complice un’ ormai storica fotografia che ritrae i Ramones in posa contro un muro dell'East Village newyorkese: jeans stretti strappati, giacca di pelle nera, t-shirt, occhiali scuri e scarpe da ginnastica. Una ‘divisa’ che diventò spirito identitario, ispirando intere generazioni di giovani.
Punkrock, una parola che oggi nasconde universi variegati di correnti e ideologie. Considerato oggi come allora un genere musicale alternativo rispetto all’intellettualismo rock, che cos’è, in due parole, il punkrock? Spesso tacciato come fenomeno di cultura di serie B, spesso considerato un'ideologia, o ancor più sovente uno stile di vita, il punkrock è in realtà semplice reazione.
Reazione a cosa? Difficile dirlo. All'intellettualismo dominante, alle ingiustizie sociali, alla necessità di ritagliarsi spazi culturali propri, al disagio imperante e così via. Tante correnti e, oggi, tanti sottogeneri che però conservano un denominatore comune: l'impatto sonoro.