Il semestre bianco di Sergio Mattarella, un presidente amato da tutti

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Inizia il semestre bianco del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in carica dal 3 febbraio 2015. Ripercorriamo insieme alcuni momenti salienti del suo mandato.

Inizia martedì 3 agosto il semestre bianco di Sergio Mattarella, ovvero gli ultimi sei mesi di mandato dell’attuale presidente della Repubblica, che ha prestato giuramento e si è insidiato al Quirinale il 3 febbraio 2015. Le cose da sapere su questo periodo, nato insieme alla Costituzione, e i momenti più salienti della presidenza Mattarella.

Cosa è il semestre bianco

Come detto, il semestre bianco è il periodo di tempo corrispondente agli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica Italiana. Ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, in questo periodo il Capo dello Stato non può esercitare uno dei poteri più forti, ovvero quello di sciogliere le camere. Ma c’è un’eccezione, come vedremo.

A cosa serve

La norma del semestre bianco è stata introdotta per evitare colpi di mano da parte del Presidente, nel timore che potesse favorire, attraverso elezioni politiche anticipate, la formazione di un parlamento meglio disposto verso una sua eventuale rielezione. I membri dell’Assemblea costituente venivano da oltre 20 anni di dittatura e il semestre bianco fu reputato il miglior modo contro eventuali “golpe”.

Quando è nato

Il semestre bianco è nato insieme alla nostra Costituzione. In particolare grazie al deputato comunista Renzo Laconi, che durante i lavori dell’Assemblea presentò l’emendamento che lo avrebbe introdotto. Così recita l’art. 88: «Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura».

L'eccezione

Il secondo comma è stato modificato nel 1991, quando si presentò un “ingorgo istituzionale”. Il mandato di Francesco Cossiga sarebbe terminato il 3 luglio 1992, sovrapponendosi agli ultimi mesi della X Legislatura (a naturale scadenza il 2 luglio): secondo la Costituzione, il Presidente della Repubblica non avrebbe potuto sciogliere le Camere, impedendo così il passaggio istituzionale alla legislatura successiva, a seguito delle elezioni politiche. Da qui la modifica, con l’aggiunta di: «Salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura».

Le crisi politiche

Il semestre bianco toglie dalle mani del Capo dello Stato la sua “arma” più forte: la facoltà di sciogliere le Camere è infatti un deterrente contro le crisi politiche, che favorisce la tenuta dei governi. Pertanto, durante il periodo regolato dall’art. 88 c’è sempre un certo timore di "instabilità".

La presidenza di Mattarella

Nato a Palermo il 23 luglio 1941, Sergio Mattarella è stato eletto dodicesimo Presidente della Repubblica il 31 gennaio 2015, con 665 voti. All’epoca giudice della Corte Costituzionale, aveva un passato da ministro e vicepremier. Quattro i governi “battezzati” durante il suo mandato (Gentiloni, Conte I, Conte II, Draghi), iniziato con un profilo non interventista e poco mediatico, che però poi ha cambiato nel corso degli anni.

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LaPresse

Liliana Segre senatrice e la condanna delle leggi razziali

Il 19 gennaio 2018, «per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale», ha nominato senatrice a vita la superstite dell’Olocausto Liliana Segre. Pochi giorni dopo, in occasione del Giorno della memoria, ha dichiarato: «Le leggi razziali rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile, una pagina infamante della nostra storia».

Il presidente della crisi più lunga

Nel 2018 si è verificata la crisi più lunga nella storia della Repubblica (88 giorni), vero e proprio banco di prova per Mattarella, che alla fine ha “battezzato” l’esecutivo giallo-verde. In mezzo, il no alla nomina di Paolo Savona come ministro dell’Economia che ha fatto imbufalire Luigi Di Maio, arrivato a chiedere addirittura l’impeachment per il Capo dello Stato.

La sua figura durante la pandemia

Mattarella verrà ricordato anche per essere stato il Presidente della Repubblica durante la pandemia di Coronavirus. In pieno lockdown, ha risposto così al portavoce che gli aveva fatto notare un ciuffo fuori posto prima della registrazione di un discorso alla nazione: «Eh Giovanni, non vado dal barbiere neanche io», frase diventata virale. E quando è arrivato il vaccino, ha aspettato il suo turno come un comune cittadino, per poi ricevere le due dosi di Moderna allo Spallanzani.

Primo capo di Stato social

Sergio Mattarella è stato il primo capo dello Stato a 'sbarcare' sui social, con l’account Quirinale (ovviamente non gestito direttamente da lui). L’account Ufficiale della Presidenza della Repubblica Italiana, molto popolare tra i giovani, vanta 124mila follower su Instagram.

L’esultanza a Euro 2020

Il presidente in tempo di pandemia, ma anche il presidente che a Wembley ha esultato per la vittoria dell’Italia a Euro 2020, abbastanza compostamente ma con un sorriso beffardo, a pochi metri da William, Kate e il piccolo George. Un’immagine rimasta nella storia del nostro calcio, sulla scia di Pertini al Mondiale di Spagna nel 1982.


Matteo Innocenti