Dal Regno Gay e Lesbo all’Isola delle Rose: il mondo delle micronazioni

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Possono nascere per motivi diversi, sono create da una persona o da un piccolo gruppo di individui e pretendono di essere considerate Stati indipendenti: la storia delle micronazioni.

Lo Stato più grande al mondo? Facile, la Russia. E quello più piccolo? Città del Vaticano, enclave nel territorio di Roma. Uno Stato minuscolo, ma conosciuto e soprattutto riconosciuto dagli altri Paesi, a differenza delle cosiddette micronazioni: entità create da una persona o da un piccolo gruppo di individui, che pretendono di essere considerato uno Stato indipendente, senza tuttavia essere riconosciute dai governi e dalle organizzazioni internazionali. 

Le micronazioni sono, come suggerisce la denominazione, piccole sia nell’estensione che nel numero degli abitanti. Però hanno una struttura apparentemente simile a quella degli Stati sovrani, con istituzioni governative e simboli ufficiali. Inoltre, spesso emettono monete, francobolli, persino passaporti e titoli nobiliari. Possono nascere per motivi diversi: come forma di protesta, per divertimento (le cosiddette “ludonazioni”), per scopi turistici, per coprire attività illecite e anche per errore, come vedremo. Ecco la storia di alcune micronazioni.

Repubblica di Cospaia

Nel 1441, quando venne posto il confine tra Stato Pontificio e la Repubblica di Firenze, una piccola striscia di terreno non venne inclusa nel trattato che delimitava le frontiere: gli abitanti del borgo di Cospaia, che sorgeva proprio in questi 300 ettari, dichiararono prontamente di non essere sottomessi ad alcuna autorità, dando vita a una vera e propria micronazione. Una zona franca dedita alla coltivazione del tabacco e decisamente “longeva”: la Repubblica di Cospaia è esistita infatti fino al 1826, quando è entrata a far parte dello Stato della Chiesa. 

Lundy

Situata nel Canale di Bristol, tra la Cornovaglia ed il Galles, l’isola di Lundy è stata storicamente un covo per i pirati britannici: difficile da sottomettere alla Corona, per secoli godette di fatto di un regime di semi indipendenza. Nel 1925 fu acquistata da Martin Coles Harman, che la governò come un feudo personale, coniando monete e francobolli, senza però dichiarare l’indipendenza dal Regno Unito. Messa in vendta negli Anni ‘60, fu comprata dal miliardario Jack Hayward, che la cedette al National Trust con l’obiettivo di sottrarla alla speculazione turistica e farne un santuario faunistico: oggi Lundy è visitabile solo dalla primavera all’autunno, con tre partenze settimanali.

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Steven Heap -123.rf

Principato di Sealand

I Sixties sono stati un decennio d’oro per le micronazioni. Come il Principato di Sealand, fondato da Paddy Roy Bates nel 1967 su una piattaforma abbandonata della Seconda Guerra Mondiale, al largo delle coste del Suffolk ma, come stabilì la Corte britannica, in acque internazionali. Nel 1978 la micronazione di Bates superò un tentativo di golpe e successivamente arrivò persino a stampare passaporti. Oggi a governare la micronazione è il figlio Michael.

Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose

Una storia simile a quella dell’Isola delle Rose, piattaforma di 400 metri costruita in acque internazionali al largo di Rimini su iniziativa dell’ingegnere Giorgio Rosa. L’indipendenza fu proclamata il 1° maggio 1968: l’Isola delle Rose aveva una lingua ufficiale (l’esperanto), batteva moneta ed emetteva francobolli, ma non fu mai riconosciuta dagli altri Stati sovrani, tantomeno dall’Italia, che mandò la Guardia di Finanza a mettere fine a tali attività e smantellò la piattaforma nel febbraio successivo.

Repubblica di Minerva

Nel 1971 l’attivista (milionario) Michael J. Oliver acquistò delle chiatte cariche di sabbia e le porto sull’atollo di Minerva, a sud delle Figi, mai rivendicato da alcuna potenza: il 19 gennaio 1972 issò la sua bandiera su una torre che aveva edificato nel frattempo, proprio grazie a tutta quella sabbia, chiedendo il riconoscimento ufficiale ai Paesi vicini: Tonga decise di reclamare invece l’atollo per sé e con un manipolo di soldati pose fine alla breve indipendenza di Minerva

Repubblica di Saugeais

La Repubblica di Saugeais, in territorio francese al confine con la Svizzera, è nata nel 1947 come scherzo tra un albergatore della zona ed un prefetto di passaggio a Montbenoît: il primo, facendo una battuta, chiese al secondo se avesse un permesso per poter entrare nella Repubblica di Saugeais. L'ospite, sorpreso, chiese di cosa stesse parlando. L’albergatore gli spiegò che aveva fondato un nuovo Stato e che si era appena autoproclamato presidente. Seppur senza pretese, la Repubblica di Saugeais è composta da 11 comuni e ha anche una selezione calcistica “nazionale”.

Christiania

Nota anche come Città Libera di Christiania, dal 1971 è un quartiere parzialmente autogovernato di Copenaghen, che ha conseguito lo status di comunità indipendente. Ospita numerose attività artigianali e culturali, è famosa per le sue leggi particolari sull’uso di droghe (la via principale si chiama Pusher Street), è una sorta di comunità hippie però sempre in bilico, visto che l'esecutivo danese periodicamente torna a premere per la sua rimozione. 

Principato di Hutt River

50 anni. Tanto è durato il Principato di Hutt River, costituito per protesta da Leonard George Casley, che nel 1970 dichiarò la sua proprietà agricola indipendente dopo una disputa sulle aliquote per il frumento. Entità secessa dall’Australia, il principato aveva una propria bandiera e a un proprio stemma, batteva moneta e aveva un inno nazionale: si è dissolta ufficialmente il 3 agosto 2020.

Regno Gay e Lesbo delle Isole del Mar dei Coralli

Questo Regno fu fondato il 14 giugno 2004 sulle isole disabitate del Mar di Corallo, al largo del Queensland, ancora Australia. L’iniziativa fu presa da un gruppo di attivisti Lgbt capitanati da Dale Parker Anderson, in risposta al rifiuto del governo di riconoscere il matrimonio tra persone dello stesso sesso: in seguito all’approvazione delle leggi in merito, il regno è stato sciolto nel 2017.

Liberland

Ufficialmente Repubblica Libera di Liberland, si tratta di una micronazione nata su una piccola porzione di terra contesa sulla riva del Danubio, lungo il confine tra Croazia e Serbia. A fondarla, il 13 aprile 2015, il politico e attivista ceco Vit Jedlicka: Liberland è stata riconosciuta da nessuno Stato sovrano, ma solo da altre micronazioni o partiti/associazioni politiche.


Matteo Innocenti

 

Foto apertura: Tyler Olson -123.rf