David Foster Wallace: storia di una mente meravigliosa

david-foster-wallace.jpg

Il genio, il tormento e la depressione, il talento sconfinato, le previsioni sul presente e sul futuro. Vita e opere di uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi.

«Di David Foster Wallace si dovrebbe solo dire che di talenti come il suo ne nascono uno ogni cento anni». Queste parole dell'amico ed editor Colin Harrison inquadrano il talento e la tragedia incarnati nella storia di David Foster Wallace. Nato il 21 febbraio 1962, lo scrittore ha rappresentato uno degli esponenti più talentuosi del Novecento letterario americano.

L'infanzia e l'adolescenza

David Foster Wallace, all'anagrafe David Wallace, nasce a Ithaca, a 400 km da New York. Il padre Jim insegna filosofia all’Università dell’Illinois. La madre, Sally, è docente di inglese al college di Champaign, nell'Illinois, dove Wallace passa la sua infanzia. L'ambiente accademico è sempre stato una cosa familiare per Wallace.

«Ho dei ricordi d’infanzia molto strani - racconta Wallace nel 1996 durante una serie di interviste - Ricordo i miei genitori che si leggevano a voce alta l’Ulisse nel letto, tenendosi per mano, condividendo un amore intenso per qualcosa». In casa, quando le emozioni si fanno troppo forti, si comunica per lettera, in modo da gestire al meglio la comunicazione conflittuale. Sua madre influenzerà fortemente lo stile di scrittura di Wallace. Se si guarda all'opera Practically Painless English, si trovano assonanze con alcuni titoli dello scrittore.

Wallace mostra una significativa fragilità emotiva sin dall'infanzia. Ama show televisivi come Batman e Wild Wild West e, anche se i genitori gli concedono solo un episodio di questi programmi forti ogni settimana, lui riesce a memorizzare i dialoghi e a prevedere gli sviluppi di trama.

I primi attacchi d'ansia e la depressione

Gli attacchi d'ansia iniziano alle superiori. Wallace si chiude in sé stesso. La sorella racconta che in quegli anni non fa altro che vomitare. Per molti anni soffre di depressione, ma questa informazione è in possesso solo dei familiari e degli amici più stretti. «Credo che non sia mai riuscito a superare l’idea che l’essere depressi fosse una cosa di cui vergognarsi – racconta suo padre – Lo nascondeva istintivamente».

Gli studi

Dopo la quarta elementare, si trasferisce a Urbana, dove frequenta la Yankee Ridge School. Alle scuole superiori coltiva la sua passione per lo sport, giocando a football e a tennis. Prima di laurearsi all'Amherst College (lo stesso college frequentato dal padre) scrive una tesi in filosofia e un romanzo.

Frequenta una scuola di scrittura e, con l'uscita del suo libro, conquista una folla di editori e ammiratori. Esce dall'università con una laurea in letteratura inglese e filosofia, con specializzazione in logica modale e matematica. Dopo di che frequenta il primo semestre del corso di filosofia presso l'Università di Harvard. Ma il ricovero nella clinica psichiatrica McLean's, nel 1989, lo costringe ad abbandonare gli studi.

La cattedra in scrittura creativa

Nel 1987 ottiene un Master of Fine Arts in scrittura creativa alla University of Arizona. Va ad insegnare alla Illinois State University, dove trascorre per gran parte degli anni Novanta. Nell'autunno del 2002 diventa professore di scrittura creativa e letteratura inglese al Pomona College, in California.

Il precoce successo letterario

David Foster Wallace fa il suo esordio nel 1987 con il romanzo La scopa del sistema. Lo scritto si ispira alla sua seconda tesi universitaria e porta agli occhi della critica un grande talento incarnato in un ragazzo di soli 25 anni. Il suo stile è stile ironico, complesso e acuto. Il suo secondo libro arriva solo due anni dopo. Nel 1989 esce negli Stati Uniti La ragazza con i capelli strani.

I romanzi più celebri

Durante la sua vita e oltre, molti romanzi di Wallace hanno guadagnato lo stato di celebrità. Ecco qui i suoi lavori più riusciti.

La scopa del sistema

«Molte ragazze davvero belle hanno dei piedi davvero brutti». Questa è una frase che, se presa fuori contesto, potrebbe far pensare che La scopa del sistema altro non è se non uno dei pamphlet ironici di Wallace. Invece La scopa del sistema si sviluppa come un dialogo ideale tra Jacques Derrida e il linguista Ludwig Wittgenstein.

Una cosa divertente che non farò mai più

Si tratta di una raccolta di reportage pubblicati sulla rivista Harper's Magazine nel 1996. Il pezzo che dà il titolo al libro si intitola Shipping Out e racconta una settimana di crociera ai Caraibi. Oltre a un massiccio uso di note a pié di pagina, il volume è un concentrato di umorismo wallasiano.

La ragazza dai capelli strani

La ragazza dai capelli strani è una raccolta di racconti che tocca temi tipici di Wallace. Da molti è considerato un suo manifesto poetico e stilistico, in cui affiorano tutti i temi dominanti della sua opera successiva. I racconti indagano le nevrosi, le manie e le ossessioni della società capitalistica americana, la controcultura pop-punk, la televisione del David Letterman Show, la solitudine, l'alienazione. La prosa è quasi asettica e allo stesso tempo iperbolica.

Infinite Jest

Il secondo romanzo, Infinite Jest, esce nel 1996 ed eleva Wallace ad autore di culto. Nel 2005 Time lo include nella lista dei cento migliori romanzi di lingua inglese dal 1923 al 2005. Il libro, da molti considerato un autentico capolavoro, descrive la complessità della società contemporanea: si va dalle difficoltà nei rapporti interpersonali al ruolo sempre più importante dei media e del mondo dello spettacolo, passando per l'uso delle droghe e l'esasperata competizione. Uno degli strumenti narrativi che l'autore usa per sintetizzare tutto questo è il tennis.

 

Le passioni e le ossessioni

David Foster Wallace coltiva diverse passioni e nutre una vera e propria ossessione per due cose: il tennis e la matematica, spesso protagonisti dei suoi lavori.

Il tennis trigonometrico

Dopo aver mollato il football, il giovane Wallace scopre il tennis da solo. Per cinque anni prende lezioni al parco pubblico, cercando di arrivare anche al livello professionistico. È piuttosto bravo, ma prima di iniziare una partita gli piace fare un po' di scena dicendo: «Grazie di essere venuto, ma so benissimo che mi straccerai». Prima la paura e poi l'abuso di cannabis compromettono il suo gioco. Nello stesso periodo la famiglia Wallace nota che in loro figlio c'è qualcosa che non va.

«Mi sento di affermare che il tennis è lo sport più bello che esista e anche il più impegnativo – scrive Wallace – Richiede controllo sul proprio corpo, coordinazione naturale, prontezza, assoluta velocità, resistenza e quello strano miscuglio di prudenza e abbandono che chiamano coraggio. Richiede anche intelligenza. Anche un singolo colpo in un dato scambio di un punto di un incontro professionistico è un incubo di variabili meccaniche».

La matematica e i suoi scherzi infiniti

Tra le grandi passioni di Wallace c'è la matematica. Nel suo saggio Everything & More, si interessa a tanti teoremi e teorie, tra cui la soluzione matematica dei paradossi di Zenone sul movimento. L’analisi di Wallace si sofferma sull’esistenza di due idee diverse di infinito: quello circolare e paradossale di Zenone, che si avvita sui suoi stessi paradossi senza arrivare ad una conclusione; e l’infinito matematico cantoriano, che permette di usare senza problemi e in modo costruttivo l’idea di infinito. Ma le sue riflessioni sul tema sono numerose, dovute anche allo studio di logica modale fatto all'università.

Morte (e non morte) di un genio di altri tempi

David Foster Wallace si suicida il 12 settembre 2008, a 46 anni, impiccandosi a una trave. A ritrovare il corpo è la moglie Karen Green. La sua depressione aveva richiesto un uso prolungato di farmaci che, a lungo andare, dopo anche un'interruzione, non riuscivano a fargli più effetto. Secondo la testimonianza paterna, le cure mediche sono state l'unica via da perseguire per Wallace per riuscire a scrivere.

Subito dopo la diffusione della notizia, i suoi fan, invadono il web con una serie di ringraziamenti per il contributo generoso e prezioso dello scrittore alla letteratura americana.

Il messaggio d'addio di D.F.W.

Benché la moglie Karen abbia dichiarato l'esistenza di questa lettera d'addio, ciò che è certo è che, prima di uccidersi, Wallace ha fatto un ultimo sforzo per correggere le bozze de Il Re pallido. Dopo di che ha scelto il silenzio.

L'eredità di Wallace e le sue previsioni

L'eredità letteraria di Wallace è sconfinata e ancora oggi viva e vegeta. Di fatto, le sue opere sono tra i cardini della letteratura post-moderna e, in certi passaggi (molto spesso concentrati in Infinite Jest) si leggono anche previsioni (azzeccate) sulla società.

Anche se ai suoi tempi non esisteva ancora, Wallace era stato il primo a immaginare sistemi tv che avrebbero controllato lo spettatore, fingendo di coccolarlo. La sua teoria tira in ballo il Leviatano di Hobbes, spiegando che troppa libertà nello “stato di natura” richiede che il potere sia delegato a qualcuno che decida per noi. Ed ecco che, nel futuro, appaiono gli algoritmi - di streaming e non - che vengono pagati per scegliere al posto nostro.

5 frasi di Wallace che non dimenticheremo mai più

«La vostra preoccupazione per ciò che gli altri pensano di voi scompare una volta che capite quanto di rado pensano a voi».

«La verità ti renderà libero. Ma solo quando avrà finito con te».

«Può darsi che vi giunga nuova, ma nella vita c'è di più che starsene seduti a stabilire contatti».

«È difficile notare quello che vedi tutti i giorni».

«Cercate di vedere voi stessi nei vostri avversari. Vi porteranno a capire il Gioco. Ad accettare il fatto che il Gioco riguarda la gestione della paura».

Stefania Leo