Perché le orche rischiano l'estinzione?

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Le orche sono tra i predatori più temibili delle nostre acque: un'orca è lunga in media 8 metri, con un peso che arriva a sfiorare le 6 tonnellate. Questi animali, nonostante occupino i vertici più alti della catena alimentare, sono sempre meno presenti nei nostri oceani.

Questi mammiferi non si muovono mai soli, vivono e cacciano in branchi chiamati POD, dei veri e propri nuclei famigliari che possono contare anche 40 individui.

La maggior parte delle cause che stanno provocando la scomparsa delle orche è riconducibile agli uomini: l'inquinamento delle acque è infatti causa di molte tragedie marine.

Sono i motori e gli scarichi delle barche, gli impianti industriali o semplicemente l'inquinamento umano i maggior responsabili delle mutazioni di flora e fauna marina: analisi approfondite eseguite sulle orche hanno riscontrato la preoccupante presenza di alti livelli di PCB nel loro organismo.

I PCB sono delle sostanze chimiche prodotte maggiormente dalle industrie, che sebbene non siano mortali per le orche, hanno comunque gravi conseguenze: si concentrano nei sedimenti e quando arrivano ad entrare nella catena alimentare si legano al grasso corporeo diventando praticamente ineliminabili.

Queste sostanze nocive hanno anche conseguenze gravi sulla riproduzione, sul sistema immunitario, sullo sviluppo e la crescita di questi mammiferi.

Studi condotti su gruppi di orche norvegesi hanno rivelato concentrazioni molto alte di PCB, tanto da renderli gli animali con la maggior concentrazione di sostanze chimiche nell'organismo del circolo polare artico; stessa sorte è toccata ad un gruppo di orche erranti che vivono nei pressi delle coste nord americane.

I livelli di contaminazione di questi animali sono stati ritenuti talmente alti che quando muoiono le loro carcasse vengono smaltite come sostanze tossiche pericolose.

Sebbene non ci siano dati che certifichino il pericolo di estinzione delle orche, le sostanze chimiche che vengono riversate nelle acque, la caccia eccessiva alle loro prede e la progressiva distruzione del loro habitat concorrono a rendere problematica la sopravvivenza del gigante del mare.

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