Che cos'è il phubbing?

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La tecnologia, si sa, ha i suoi pro e contro: dibattiti, convention e perfino discorsi al bar tra un cappuccino e una brioches si popolano di discussioni animate con protagonisti assoluti gli smartphone di ultima generazione.

Quante volte vi è capitato di trovarvi a cena, in un locale o anche solo sul tram la mattina e avere di fronte a voi un amico o un conoscente che, mentre parlate, non vi presta attenzione ma continua nelle sue attività social sul cellulare? Questo modo di fare si è trasformato prima in uno spiacevole trend e poi in un fenomeno di massa, e proprio come l’ultima novità del momento ecco un nuovo vocabolo da aggiungere al vostro dizionario di tutti i giorni: phubbing.

Il phubbing combina i termini inglesi phone e snubbing, ossia il nome telefono e il verbo snobbare, ignorare, trascurare: si tratta di un verbo nato per indicare coloro che, durante le più comuni attività sociali, non si limitano a leggere mail, ma continuano a controllare e aggiornare le proprie attività su Facebook, Instagram, Whatsapp e altri network.

Per combattere questo maleducato e fastidioso trend è nato anche un sito, www.stopphubbing.com, che vuole boicottare il phubbing (oltre ad essere un interessante viaggio nel mondo per scoprire le città in cui le interazioni sociali sono drasticamente affette da questo nuovo fenomeno).

Il costante bisogno di essere aggiornati e comunicare al mondo quello che ci accade può essere un modo interessante di condividere, ma non bisogna dimenticarsi che alla base di ogni interazione c’è la comunicazione, quella verbale, semplice, capace di rendere una pausa caffè un po’ meno tecnologica e più “umana”.

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