Perché alcuni sono vegetariani?

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Pitagora, Leonardo Da Vinci, Albert Einstein: tre menti eccezionali che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia dell'umanità. Sarà solo un caso, ma tutti e tre avevano scelto un regime alimentare privo di cibi animali.

Dall'approccio più estremo dei vegani, che bandisce perfino il miele, a quello intermedio che ammette il consumo di uova e latticini, le ragioni che conducono all'adozione di una dieta vegetariana possono essere diverse.

Se si escludono i casi in cui il vegetarianismo è una necessità dettata dalla mancanza di disponibilità economiche, la rinuncia consapevole all'assunzione di alimenti di origine animale dipende in genere da cause di tipo religioso, etico, salutistico o di sostenibilità ambientale.

L'induismo, ad esempio, considera sacre le mucche: per questo, gli induisti non possono cibarsene. Allo stesso modo, molte scuole di buddhismo impongono il rispetto di tutti gli esseri viventi, che passa attraverso l'adozione di uno stile di vita vegetariano.

Al di là delle dottrine religiose, sono queste stesse motivazioni – ovvero il rispetto degli animali e l'idea che l'uomo non abbia alcun diritto di vita o di morte su di loro – a porsi alla base di una scelta vegetariana di stampo etico adottata da molte altre persone.

Spesso però vi sono anche ragioni pratiche che scoraggiano il consumo di alimenti di derivazione animale: tra i vegetariani è stata riscontrata una minore incidenza di malattie cardiovascolari e di numerose altre patologie particolarmente diffuse nei paesi ricchi quali il diabete, l'obesità e perfino alcuni tipi di tumore.

Non solo: alcuni individui non mangiano carne perché convinti che contenga ormoni e residui di antibiotici usati negli allevamenti ma, nel corso degli ultimi anni, è maturata anche un'attenzione crescente ai problemi ambientali, legati proprio agli allevamenti intensivi.

Rispetto a qualsiasi altra forma di coltivazione, l'allevamento risulta più dispendioso: richiede più acqua, più spazio, più energia e, secondo numerosi scienziati, non sarebbe in grado di sfamare i 9 miliardi di abitanti previsti per il 2050.

Seguire un modello alimentare privo di alimenti di origine animale, laddove non è una scelta condizionata da fattori economici, può trovare giustificazione in ragioni di tipo etico, religioso, salutistico ed ecologico.

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