Cos’è la Global Sumud Flotilla?
La Global Sumud Flotilla è un’iniziativa internazionale nata per portare aiuti umanitari e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione a Gaza. Attraverso una serie di missioni via mare, attivisti e organizzazioni si mobilitano per denunciare il blocco e sostenere i diritti della popolazione palestinese, affrontando sfide diplomatiche e rischi concreti lungo il percorso.
Nel mezzo della grave e lunga crisi umanitaria che colpisce la Striscia di Gaza, una nuova, lodevole e importante iniziativa internazionale ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica: la Global Sumud Flotilla. Si tratta della più grande flotta civile mai organizzata con l’obiettivo di rompere il blocco navale imposto da Israele e portare aiuti umanitari diretti alla popolazione palestinese. La missione nasce dal principio di sumud, una parola araba che significa “perseveranza” e che simboleggia la resistenza pacifica di chi non si arrende davanti all’ingiustizia.
Cos’è la Global Sumud Flotilla
La Global Sumud Flotilla è un’iniziativa promossa da una vasta coalizione internazionale di movimenti, associazioni e attivisti. La flotta è composta da oltre 50 imbarcazioni, con a bordo delegati provenienti da 44 paesi: medici, avvocati, parlamentari, artisti, giornalisti e cittadini comuni. Tra le figure di spicco che hanno dato il loro sostegno figurano Greta Thunberg e l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau: un mosaico di culture e storie unito dalla convinzione che Gaza non possa essere lasciata sola, soprattutto di fronte al silenzio e all'inazione della comunità internazionale.
Questa mobilitazione ha un valore non solo pratico, legato al trasporto di beni di prima necessità, ma anche simbolico: rappresenta la volontà della società civile globale di non restare spettatrice davanti a una delle più gravi ingiustizie e crisi umanitarie del nostro tempo, che sta sterminando un'intera popolazione.
Gli obiettivi della Global Sumud Flotilla
Gli obiettivi principali della Global Sumud Flotilla per Gaza sono tre:
- Rompere il blocco navale imposto da Israle e in aperto contrasto con le leggi internazionali, così da aprire un corridoio marittimo umanitario, consentendo l’accesso diretto di navi civili.
- Consegnare aiuti essenziali come cibo, acqua e medicinali, indispensabili per la sopravvivenza della popolazione palestinese stremata dall'occupazione israeliana
- Lanciare un messaggio politico e morale, mostrando che esiste una comunità internazionale disposta a rischiare pur di difendere i diritti umani attraverso la resistenza nonviolenta.
Perché nasce la Global Sumud Flotilla: il ruolo di Israele e il blocco navale
La ragione per cui si è arrivati a organizzare una missione come la Global Sumud Flotilla risiede nel lungo assedio imposto da Israele sulla Striscia di Gaza. Dal 2007, infatti, Israele ha instaurato un blocco terrestre, aereo e marittimo che limita fortemente l’ingresso e l’uscita di persone e beni. Questo blocco, giustificato da Israele come misura di sicurezza contro Hamas, ha però avuto conseguenze devastanti per la popolazione civile, generando una grave crisi umanitaria.
Negli ultimi due anni la situazione si è ulteriormente aggravata: i bombardamenti, l’espansione degli insediamenti e le operazioni militari israeliane hanno intensificato l’occupazione e l’assedio di Gaza, riducendo drasticamente la possibilità di accesso a cibo, acqua e cure mediche. Le Nazioni Unite e diverse ONG internazionali hanno denunciato che l’intera popolazione vive ormai in condizioni di emergenza umanitaria permanente.
Le missioni precedenti — come la Freedom Flotilla del 2010 con la nave Mavi Marmara o le più recenti Handala e Madleen — sono state intercettate dalla marina israeliana prima di raggiungere Gaza. In alcuni casi, come nel raid del 2010, l’intervento è stato violento e ha causato vittime tra gli attivisti. In altri casi le imbarcazioni sono state sequestrate e i partecipanti arrestati o rimpatriati.
È proprio questo contesto di occupazione e crisi senza precedenti che ha spinto i promotori a organizzare la più grande iniziativa mai tentata: la Global Sumud Flotilla non è solo una spedizione di aiuti, ma una sfida politica e civile al blocco israeliano, denunciato da molte organizzazioni internazionali come una forma di punizione collettiva contraria al diritto umanitario.
Le partenze e le tempistiche: quando arriva a Gaza la Global Sumud Flotilla
La flotta ha iniziato il suo viaggio alla fine di agosto 2025, con partenze da diversi porti mediterranei: Genova (30 agosto), Barcellona (31 agosto), Tunisi e Catania (4 settembre). L’arrivo a Gaza era inizialmente previsto per metà settembre, anche se le condizioni meteo avverse hanno costretto le imbarcazioni a un rientro temporaneo a Barcellona. Resta comunque la determinazione a ripartire non appena il mare lo consentirà.
Global Sumud Flotilla: Italia in prima linea
L’Italia ha un ruolo di primo piano nella spedizione della Global Sumud Flotilla. Da Genova sono partite quattro imbarcazioni, accompagnate da una grande mobilitazione popolare: oltre 40.000 persone hanno partecipato agli eventi di sostegno, dimostrando come la causa palestinese abbia trovato un forte eco anche nel nostro Paese. A seguire partiranno altre navi dalla Sicilia, che salperanno il 4 settembre.
La Global Sumud Flotilla Italia non è solo un’operazione di solidarietà internazionale, ma anche un momento di presa di coscienza collettiva sulla necessità di un impegno concreto per i diritti umani, contro il genocidio del popolo palestinese.
Le missioni precedenti per fermare il genocidio a Gaza
La Global Sumud Flotilla si inserisce in una lunga tradizione di missioni civili via mare verso Gaza. Già nel 2008 due piccole imbarcazioni riuscirono a raggiungere la costa, infrangendo simbolicamente il blocco.
Nel 2010 la tragedia della Mavi Marmara, con dieci attivisti uccisi durante un raid israeliano, segnò profondamente la storia di queste missioni. Negli anni successivi sono stati organizzati vari tentativi da parte della Freedom Flotilla Coalition, con navi come la Handala e la Madleen, bloccate però prima di raggiungere la destinazione. La Global Sumud Flotilla rappresenta ad oggi il passo più grande e ambizioso di questa lunga resistenza civile.
La reazione di Israele alla Global Sumud Flotilla
Israele ha già dichiarato di considerare la missione una “provocazione” e ha minacciato il sequestro delle imbarcazioni, ma i partecipanti insistono sul carattere pacifico e umanitario dell’iniziativa.
Il futuro della Global Sumud Flotilla resta incerto, ma il suo impatto mediatico e simbolico ha già inciso profondamente nel dibattito internazionale.
Foto di apertura: Gulcin Bekar / Global Sumud Flotilla