Cattivi si nasce o si diventa?

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“Cattivi si nasce o si diventa?”: una domanda difficile e alla quale molti psichiatri e scienziati hanno cercato di rispondere, spesso con teorie contrastanti.

Se la psicopatia è un disturbo mentale, verrebbe da dire che “cattivi” ci si può solo nascere, ma diversi studi dicono che lo si può anche diventare in determinate situazioni.

Secondo alcuni esperti vi sono dei processi mentali che in circostanze specifiche rendono il male accettabile. Com’è possibile tutto ciò?

I ricercatori dicono che dipende da come si vedono le persone al di fuori di noi, ovvero all’importanza che ne attribuiamo: ad esempio se reputiamo un’altra persona inferiore e insignificante i gesti di violenza diventano legittimi. Questa atroce constatazione fa subito venire in mente l’accanimento dei nazisti sugli ebrei e il loro reputarli una razza inferiore, tanto da non dare alcuna importanza alla loro vita. Questo atteggiamento si chiama disumanizzazione della vittima.

Questo modo di “diventare cattivi” spesso va di pari passo con l’attribuzione di responsabilità: ovvero la tendenza di chi ha compiuto un’azione malvagia di attribuire la colpa all’innocente e vittima.

Di questi meccanismi che rendono “cattivi” ce ne sono svariati: un altro è quello che della deindividuazione, scatta quando si fa parte di un gruppo o una folla. In questo caso è il fatto di essere nell’anonimato della ressa di persone a far agire con un minore senso di responsabilità.

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