Perché ognuno di noi vede i colori in modo diverso?

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Il modo in cui vediamo i colori non dipende solo da come gli oggetti riflettono la luce e dalle caratteristiche del nostro sistema visivo: il cervello rielabora gli input cromatici in immagini mentali utili ad interpretare il mondo che ci circonda.

Noi uomini abbiamo reazioni primordiali identiche a colori che sono radicati nella nostra storia evolutiva: ad esempio , l'esperienza ci ha permesso di associare al rosso emozioni viscerali che evocano in noi il piacere ma anche il pericolo, l'emergenza.

Il colore ha un fortissimo potere sulla psiche, influenza il nostro stato d'animo: studi recenti confermano che il solo indossare indumenti rossi potrebbe avvantaggiarci in situazioni competitive. Il blu invece è legato a innate risposte ancestrali e ha una valenza calmante, ma ognuno di noi ha anche delle risposte individuali alla visione del colore: c'è chi ha sviluppato vere e proprie fobie legate a una specifica tinta, chi ha difficoltà fisiologiche nel distinguere alcuni colori come il rosso e il verde e chi addirittura vede il mondo in bianco e nero.

Il dottor Beau Lotto ha condotto una serie di esperimenti per indagare il modo in cui ognuno di noi percepisce il colore: in questo esame è stato chiesto a un campione eterogeneo di persone di abbinare 49 tessere di tinte differenti seguendo uno schema casuale; nonostante ci siano miliardi di accostamenti possibili, Lotto ha verificato che le persone tendono a ricreare combinazioni simili alle immagini che vedono nel quotidiano.

Analizzando i dati raccolti emerge che persone di sesso, età ed estrazione sociale diversa percepiscono il colore in maniera differente e sembrerebbe che addirittura il linguaggio col quale descriviamo i colori influenzi il nostro modo di percepirli!

La tribù Himba ad esempio, nella Namibia settentrionale, usa solo 5 parole per rappresentare tutte le tinte cromatiche: il latte è bianco, ma per loro anche l'acqua è bianca. Test effettuati dallo scienziato Serge Caparos dimostrano che gli Himba impiegano più tempo a individuare i colori per i quali non possiedono un termine specifico.

La nostra mente quindi rielabora i colori: le emozioni, i ricordi, le esperienze e persino il linguaggio contribuiscono a plasmare la nostra visione cromatica.

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