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L'interpretazione della natura del calore

La natura del calore, nel corso del '600 e del '700, era un argomento di grande interesse per il mondo scientifico. Poiché il calore influenzava in modo evidente le reazioni chimiche, le ricerche nel campo dei fenomeni termici erano svolte principalmente da chimici (a quel tempo tuttavia fisica e chimica non erano discipline così distinte come lo sono oggi). A proposito della natura del calore esistevano due teorie contrapposte.

La prima teoria, in linea con la moderna concezione del calore, pensava che il calore fosse prodotto dal movimento delle particelle (atomi) nelle sostanze riscaldate ed era sostenuta da alcuni scienziati, tra cui Newton (sostenitori dell'atomismo). La seconda teoria, invece, interpretava il calore come una sostanza, una materia sottile, o calorico, che entrava e usciva dai corpi, ed era sostenuta fra gli altri da Cartesio.

L'elaborazione della teoria microscopica dell'origine del calore, che lo collegava al moto di agitazione delle particelle, diede ragione alla prima concezione.