L'età classica

Madame de Sévigné

Marie de Rabutin Chantal, marchesa di Sévigné (1626-1696), figlia di un aristocratico parigino di antica nobiltà e di una giovane della ricca borghesia, rimase orfana in tenera età. Avviata agli studi letterari, ricevette un'educazione molto accurata. Nel 1644 sposò un gentiluomo bretone, da cui ebbe due figli. Rimasta vedova, si stabilì a Parigi e frequentò i salotti del preziosismo, entrando in contatto con gli scrittori dell'epoca. La separazione dall'amatissima figlia Marguerite-Françoise, che aveva seguito in Provenza il marito, conte di Grignan, costituì l'occasione di un epistolario protrattosi per venticinque anni. Nelle 1115 Lettres (Lettere, di cui 798 alla figlia) appaiono episodi di vita quotidiana accanto a eventi memorabili, protagonisti della cronaca mondana accanto a uomini e donne del popolo, alternanza di festa e funerale, dramma e piacere, aneddoto leggero e meditazione religiosa. Tutto degno dello stesso interesse, segnato dal medesimo amore per la vita e dalla stessa attenzione per l'interlocutore, specie quando le lettere sono indirizzate alla figlia lontana e fanno trapelare una struggente nostalgia. La freschezza dell'ispirazione, l'autenticità dei sentimenti, la vivacità delle immagini, lo stile che dissimula lo studio e la ricercatezza dietro la naturalezza fanno di questo epistolario un capolavoro ineguagliato del genere.