John Dryden

L'opera critica

Oltre che grande poeta, Dryden fu anche il maggiore critico del tempo, tanto da meritarsi la definizione del dottor Johnson di "padre della critica inglese". Tutta la sua carriera poetica fu accompagnata da saggi in cui egli discuteva di questioni di struttura, caratterizzazione, tecnica, linguaggio poetico, mode letterarie. Il più famoso è l'Essay of dramatic poesy (Saggio sulla poesia drammatica, 1668), un dialogo sulla natura del dramma poetico e sui meriti del teatro classico, moderno, francese, elisabettiano e della Restaurazione. Nell'insieme i suoi saggi costituiscono un corpus critico rappresentativo della visione neoclassica della poesia. I suoi principi critici non erano molto diversi da quelli del neoclassicismo europeo: la poesia è imitazione della natura, sua funzione è quella di dilettare e istruire, suoi ideali formali sono l'ordine, l'armonia e la correttezza. La reale importanza di Dryden all'interno della critica inglese non fu tanto quella di enunciare questi principi generali, ma, soprattutto, la sua capacità di analizzare e capire il valore di diversi autori e diverse letterature: si deve a lui appunto di aver compreso la grandezza di Chaucer, Spenser, Shakespeare e Milton.