La prima generazione di poeti romantici: Wordsworth, Coleridge

Samuel Taylor Coleridge

Samuel Taylor Coleridge (1772-1834), iniziatore con Wordsworth del movimento romantico, ebbe notevole talento e grande immaginazione e una mente adatta alla speculazione filosofica; uomo di vasta cultura e critico letterario finissimo, ha esercitato una grande influenza sulla poesia inglese successiva.

La vita

Coleridge nacque a Ottery Saint Mary, nel Devonshire, e studiò al Christ's Hospital di Londra dove conobbe il critico e saggista Charles Lamb, che rimase suo amico per tutta la vita. Nel 1791 si iscrisse a Cambridge, che lasciò due anni dopo senza aver conseguito alcun titolo. Stabilitosi a Londra, fece la conoscenza del poeta Robert Southey, con il quale progettò di fondare in America una "pantisocrazia", cioè una società ideale di stampo comunista formata da dodici uomini e dodici donne. Il progetto fallì e Coleridge sposò Sarah Fricker, cognata di Southey. Nel 1797 strinse amicizia con William Wordsworth e dal loro sodalizio nacquero le Ballate liriche (1798), unanimemente considerate il "manifesto" del romanticismo inglese. Nello stesso anno si recò con Wordsworth in Germania, dove si appassionò a Kant e all'idealismo tedesco di Schlegel e di Schelling. Al ritorno in Inghilterra conobbe la futura cognata di Wordsworth, Sara Hutchinson e se ne innamorò. Incapace di prendere la decisione di separarsi dalla moglie per sposare Sara, distrutto dai complessi di colpa nei confronti dei quattro figli e sofferente per una malattia reumatica assai dolorosa, cominciò a fare uso di oppio, dipendenza da cui non riuscì mai a liberarsi. Ruppe l'amicizia con Wordsworth e il rapporto con Sara e continuò a lavorare come critico letterario e conferenziere. Nel 1816 si affidò alle cure del dottor Gillman, che lo ospitò in casa sua a Highgate, vicino a Londra, fino alla morte.

Le opere

Nel 1796 Coleridge pubblicò dieci numeri del giornale politico "The Watchman" (La sentinella) e il primo volume di versi Poems on various occasions (Poesie per varie occasioni), ma fu tra il 1797 e il 1798 che egli scrisse le sue migliori poesie, come la celebre The rime of the ancient mariner (La ballata del vecchio marinaio), componimento che apriva la raccolta delle Lyrical ballads, pubblicate nel 1798 insieme con Wordsworth. Del 1816 sono la prima parte del poemetto incompiuto Christabel, in cui, ispirandosi a temi medievali, affrontava per la prima volta il tema del vampirismo, e il frammento Kubla Khan, concepito secondo l'autore durante un sogno procurato dall'oppio e interrotto da un visitatore. Kubla Khan è stato interpretato da molti critici come una metafora del potere dell'immaginazione creativa, uno dei temi preferiti dal poeta, trattato sia in versi (Dejection: an Ode, Ode sullo scoraggiamento), sia in prosa (Biographia literaria).

Abbondante fu la sua produzione in prosa, nella quale vanno segnalati: The statesman's manual (Il manuale dello statista, 1816); i due volumi della Biographia literaria (1817), in parte autobiografici, in parte critici alla poesia romantica, raccolgono numerosi saggi di erudizione filosofica e letteraria; Aids to reflection (Aiuti alla riflessione, 1825). Opera a sfondo politico è anche On the constitution of the Church and State (Sulla costituzione della Chiesa e dello Stato, 1830).

"La ballata del vecchio marinaio"

Il poema inizia con l'incontro tra un vecchio e un giovane convitato a uno sposalizio. Il vecchio racconta come durante un viaggio in mare abbia ucciso, senza motivo, un albatro e da quel momento una maledizione si sia abbattuta sulla nave, il cui equipaggio viene sterminato. Il vecchio marinaio, unico superstite, è condannato a ritornare in patria, coadiuvato da un macabro equipaggio di morti animati da spiriti celesti. Solo quando il marinaio si accorge della bellezza dei serpenti marini e li benedice, l'incantesimo si spezza e la nave, guidata da una schiera di angeli, ritorna al porto; ma il marinaio dovrà espiare l'uccisione dell'albatro errando di paese in paese a insegnare amore e rispetto per tutte le creature di Dio. Il marinaio di Coleridge appartiene a quella serie di figure leggendarie, come Caino o l'Ebreo errante, le quali dopo aver commesso un crimine sono costrette a vagare per un numero indefinito di anni per espiare la propria colpa ed essere salvate. Il marinaio, le cui prove ed espiazione non paiono proporzionate alla colpa, è anche rappresentativo della caduta, punizione e salvezza dell'uomo. Proprio il forte contenuto simbolico unito all'atmosfera misteriosa, alla presenza di un suggestivo scenario naturale, alla musicalità del verso (Coleridge adottò, modificandola, la strofa tradizionale della ballata arricchendone i suoni con l'allitterazione, l'onomatopea e schemi di ripetizioni) sono gli elementi che fanno della Ballata del vecchio marinaio una delle maggiori espressioni del romanticismo inglese e ne giustificano la fortuna.

Immaginazione e soprannaturale

Il contributo più originale di Coleridge nella definizione della nuova estetica romantica è la sua concezione di imagination (immaginazione) come potere creativo della poesia, in tal senso distinta dalla fancy (fantasia). Per lui esistono due tipi di immaginazione: l'immaginazione primaria, essenziale facoltà creativa alla base dell'atto della percezione, ripetizione dell'atto divino della creazione; l'immaginazione secondaria, o poetica, che può modificare o ricreare la creazione di Dio usando i dati della percezione in nuovi rapporti, forme e schemi. La mente non solo è attiva, come dimostra l'immaginazione primaria, ma anche creativa di una nuova realtà. Dal momento che essa, quando fa uso dell'immaginazione secondaria, non imita fedelmente il mondo ma usa nuove categorie di pensiero, due individui non potranno mai avere la stessa visione del mondo, che sarà sempre unica e originale. Questa concezione e definizione dell'immaginazione era sicuramente debitrice a Kant e ai filosofi idealisti Fichte e Schelling.

La decisione di Wordsworth e Coleridge di pubblicare le Lyrical ballads e di distinguere i propri compiti, occupandosi rispettivamente del "naturale" e del "soprannaturale", manifesta l'esistenza delle due tendenze presenti tra i poeti romantici, l'una verso il mondo reale, l'altra verso l'elemento trascendente. Mentre Wordsworth decise di occuparsi della natura, lo sforzo di Coleridge fu "diretto a personaggi e caratteri soprannaturali, o almeno romantici; ma in modo da trarre dalla nostra intima natura un interesse umano e una apparenza di verità sufficienti a fornire alle ombre della fantasia quella volontaria sospensione dell'incredulità momentanea che costituisce la fede nella poesia". Il soprannaturale divenne una metafora per profonde esperienze umane, non rappresentabili dal mondo materiale ma esprimibili attraverso il linguaggio delle immagini: di qui la preferenza di Coleridge per l'uso di immagini simboliche e del mito.