Lo Stato moderno

  • Introduzione
  • Dallo Stato assoluto allo Stato costituzionale

Dallo Stato assoluto allo Stato costituzionale

Dal punto di vista storico l'idea moderna di Stato emerge dalla visione medievale della politica come res publica christiana e communitas communitatum (comunità delle comunità) nella forma dell'assolutismo monarchico, secondo cui il sovrano ha la prerogativa di creare nuovo diritto, anche in contrasto con le leggi tradizionali. Per questa sua prerogativa il sovrano si sottrae dal controllo dei vari "corpi" sociali (ceti, stati, corporazioni, gilde ecc.) e dei loro parlamenti e, sciolto da tali vincoli, può promuovere riforme legislative e imprimere alla società un forte dinamismo economico. Proprio la crescita cospicua della dimensione economica, lo sviluppo di attori sociali detentori di nuovi tipi di ricchezza, l'aumento della stratificazione sociale e della dinamica interna alla società, consentite dalla politica dei sovrani assoluti, comportano a partire dalla fine del XVII secolo in Gran Bretagna l'emergere della società civile come soggetto politico con cui la sovranità è costretta a confrontarsi. Tale confronto vede l'affermarsi del costituzionalismo, che è riconoscimento delle funzioni (e perciò dei diritti e delle libertà) della società civile rispetto allo Stato. Nel caso della Gran Bretagna ciò significa la legittimazione di un "modo di essere storico", cioè di una tradizione di diritti e libertà delle comunità che avevano formato la nazione britannica. In seguito, durante il '700, il costituzionalismo si afferma in Nordamerica e in Francia. Gli Stati Uniti si costituiscono come nazione autonoma fondandosi come repubblica (res publica), cioè come una comunità che ha alla sua base non tanto legami di natura privata, quanto piuttosto un atto di volontà generato da un sistema di rappresentanza, il quale è costituente in quanto realizza una propria organizzazione politico-giuridica che non rinvia a una precedente tradizione. La carta costituzionale assume in questo contesto per la prima volta una funzione creativa: fonda e struttura uno spazio politico. Qualcosa di simile, ma insieme di più radicale per la sua pretesa di regolare non solo lo spazio politico ma anche la società civile, avviene in Francia con la rivoluzione, che rifonda completamente il sistema politico costruendo attraverso il potere costituente una nuova identità dello Stato. I successivi sistemi politici costituzionali, che fonderanno la loro identità in un patto costituente e in una carta costituzionale, si riferiranno in vario modo ai modelli originari inglese, americano e francese, che hanno aperto lo spazio politico contemporaneo perseguendo quegli equilibri che consentono la convivenza tra libertà e diritti delle varie componenti sociali, la "società civile", e la sfera di regolamentazione e decisione propria dello Stato.