barbière

sm. [sec. XIV; dal francese ant. barbier]. Chi per mestiere rade la barba e taglia i capelli. Raro il f. barbièra, usato anche per indicare la moglie del barbiere. § Già nella Grecia classica esistevano botteghe di barbieri, che in età alessandrina divennero luogo di ritrovo per sfaccendati. Dal sec. III a. C. esse si diffusero anche a Roma, in concorrenza con i barbieri privati e gli ambulanti. Nel Medioevo la figura del barbiere divenne più complessa: la loro corporazione comprendeva anche i bassi-chirurghi o flebotomi. Le mansioni del barbiere si estesero sempre più, fino a comprendere la medicazione di ferite, l'estrazione di denti, il cavar sangue. Da qui l'accezione fig. ant., di chi danneggia altri con astuzia e raggiri. Un diverso tipo di barbiere, mezzano arguto e ingegnoso, sarà immortalato nel famoso Figaro di Beaumarchais nell'opera Il Barbiere di Siviglia.

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