bioceménto

Noto anche con il nome di calcestruzzo autoriparante, è un cemento nella cui miscela vengono aggiunti batteri inattivi che al contatto con l’acqua innescano un metabolismo in grado di produrre carbonato di calcio e quindi di colmare le fessure generate per vibrazione o trazione all'interno di un manufatto. Ideato nel 2009 dal microbiologo olandese Henk Jonkers della Delft Technical University, prevede l’utilizzo di batteri Bacillus pseudofirmus, caratterizzati dalla capacità di restare inattivi per lungo tempo – fino a due secoli – in un ambiente alcalino e in assenza di acqua e cibo. I batteri sono inseriti, insieme a lattato di calcio, all’interno di capsule biodegradabili da mischiare all’impasto di cemento. Una volta solidificata la struttura in cemento, le eventuali infiltrazioni di acqua piovana nelle crepe scioglieranno la plastica attivando i batteri, che convertiranno il lattato di calcio in carbonato di calcio. I test di laboratorio hanno dato buoni risultati, che dovrebbero aprire la strada a un utilizzo sistematico nel mondo dell’edilizia.

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