gòlf (sport)

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Il gioco

sm. [sec. XX; inglese golf, che risale all'olandese kolf, bastone]. Gioco che si effettua su terreno erboso e che consiste nel colpire una pallina con appositi bastoni in modo da indirizzarla, con il minor numero di colpi, in buche disposte lungo un percorso obbligato. Il campo di gioco standard consta di 18 buche (ve ne sono anche di 9, 27 e 36) e può essere lungo da 3 a 5 km. Sul campo è tracciato un percorso in erba rasata (fairway) che va dalla piazzola di partenza (teeing-ground) della prima buca a quella di arrivo (putting-green) dell'ultima; lungo di esso sono disseminati ostacoli (hazards) naturali e artificiali (corsi d'acqua, stagni, banchi di sabbia, valloncelli, cespugli, ecc.); ai lati del fairway è lasciata crescere un'erba ruvida (rough) che serve a evitare la perdita della pallina nell'incolto, ma che rende più difficile colpire le palline fuoriuscite. Ciascuna piazzola d'arrivo, al centro della quale è situata la buca (hole), è una zona pianeggiante erbosa accuratamente tenuta (green) sulla quale è scavata una buca rotonda del diametro di 11,41 cm e profonda ca. 10 cm; nella buca è infissa un'asta con bandierina numerata che serve di riferimento al giocatore e viene tolta quando questi mira alla buca . Il primo tiro dalla piazzola di partenza viene effettuato poggiando la pallina su di un bastoncino (tee); la distanza tra le piazzole varia tra 80 e 550 m. La pallina è costituita da una vescichetta piena di liquido attorno alla quale è avvolto un filo elastico lungo ca. 100 m; il tutto è ricoperto da due emisferi di gomma bianca vulcanizzata; sulla superficie sono disposti 245 incavi con funzione stabilizzatrice della traiettoria; pesa 46,92 g e ha un diametro di 41,15 mm. I bastoni (clubs) sono costituiti da un manico di lunghezza variabile e da una testa in legno (legni) o in ferro (ferri) che forma un angolo più o meno ottuso secondo la lunghezza e la parabola del tiro che si vuole effettuare. I bastoni sono 17 (in una partita non se ne possono usare più di 14) contraddistinti da un nome e da un numero. I legni sono: 1, drive; 2, brassie; 3, spoon; 4, click; 5, baffy; i ferri sono: 1, driving iron; 2, midiron; 3, mid mashie; 4, mashie iron; 5, mashie; 6, spade mashie; 7, mashie niblick; 8, pitching niblick; 9, niblick; 10, pitching wedge; 11, wedge o sand iron; 12, putter. I campi di gioco omologati dalla Federazione Italiana Golf (FIG) sono classificati secondo il numero di colpi necessari (par) a un giocatore ideale per compiere il percorso: per un campo di 18 buche il par è, in genere, di 72, cioè richiede a un buon giocatore 72 colpi per fare tutte le buche. I giocatori sono distinti secondo una classifica nazionale e una di club in base al punteggio medio ottenuto sullo stesso percorso ripetuto cinque volte: in tal modo si determina l' handicap di ciascun giocatore, cioè il numero di colpi in più del par (da 0 a 24 per gli uomini; da 0 a 30 per le donne) che permette di equilibrare le possibilità di giocatori di diversa abilità. Il golf è diffuso in tutto il mondo ed è in continua espansione, tanto da suscitare allarme tra gli ambientalisti che lo considerano un vero e proprio flagello. I problemi per l'ambiente nascono dal fatto che oggi si tende a realizzare campi da golf sempre più sofisticati, con percorsi di vario genere e di diversa difficoltà; per ottenere questi risultati sono necessari ingenti movimenti di terra, l'impiego in dosi massicce di fertilizzanti e pesticidi, un uso elevatissimo di acqua. Molti pensano che sarebbe opportuno ritornare a percorsi di gioco più naturali e spartani, se non addirittura a quelli delle origini, lungo le dune costiere della Scozia. Una soluzione in grado di accontentare tutti è quella del green golf , che si propone la gestione dei campi senza ricorrere ad alcun prodotto chimico; a incaricarsi di tener disinfestato il terreno sono gli stessi giocatori, i quali provvedono anche a piantare alberi da frutta, per favorire il ripopolamento dell'avifauna.

Cenni storici

Gioco molto antico dalle origini incerte, il golf divenne popolare in Scozia dove, nel 1754, il Royal and Ancient Golf Club of St. Andrews ne codificò le regole. Sempre in Scozia, a Prestwick nel 1860, si giocò il primo campionato mondiale. Alla fine del sec. XIX il golf era diffuso in tutto il mondo. In Italia fece la sua apparizione intorno al 1900; il primo campo regolamentare fu costruito nel 1903 a Roma, nella tenuta dell'Acquasanta. La prima federazione fu costituita a Milano nel 1927 con nome di Associazione Golfistica Italiana, in seguito (1929) trasferita a Roma e inquadrata nel CONI col nome di Federazione Italiana Golf. Scioltasi durante la II guerra mondiale, fu ricostituita nel 1946 a Rapallo con l'antica denominazione, per riprendere poi quella di FIG nel 1960.

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