ortoclàsio

sm. [sec. XIX; da orto-+greco klásis, rottura (qui nel senso di sfaldatura)]. Minerale appartenente al gruppo dei feldspati, silicato di potassio e di alluminio di formula KAlSi₃O8, detto anche ortose. Cristallizza nel sistema monoclino formando individui di abito prismatico, spesso geminati secondo la legge di Baveno o di Karlsbad, variamente colorati in bianco, grigio, giallognolo, rosa e rosso mattone e con lucentezza vitrea tendente al madreperlaceo. Ha sfaldatura perfetta e durezza 6 (sesto termine della scala di Mohs). È un minerale molto diffuso essendo un costituente essenziale di molte rocce magmatiche, quali graniti, porfidi quarziferi, sieniti, pegmatiti, ecc. nelle quali può anche trovarsi cristallizzato in geodi di grandi dimensioni (per esempio nel granito di Baveno e nel granito di San Pietro in Campo nell'isola d'Elba); si trova inoltre in numerosi scisti cristallini e in rocce sedimentarie calcaree e arenacee. Varietà di ortoclasio sono l'adulalaria, biancastra e opalescente, e il sanidino da alcuni considerato, però, come specie a sé.

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