principato

Indice

Lessico

sm. [sec. XIV; dal latino principātus-us].

1) Lett., primato, preminenza.

2) Carica e titolo di principe; governo di un principe e sua durata; Stato retto da un principe: il principato di Monaco. Più in genere, governo assoluto, monarchia: aspirare al principato;principato ecclesiastico, tenuto da un prelato.

Storia

Nella storia romana, il regime instaurato da Augusto e che perdurò nei primi due secoli dell'Impero romano. Principato va connesso con princeps, una qualifica di Augusto quale senatore che occupava il primo posto nel Senato romano e a cui competeva di parlare per primo: una qualifica quindi più di prestigio che di potere e tale era lo spirito cui Augusto intese improntare il suo regime. Lo dice esplicitamente nelle Res Gestae, quando afferma di aver avuto la stessa potestas degli altri magistrati, ma di averli superati tutti in auctoritas, cioè in prestigio e consenso. La vita della res publica romana doveva continuare a svolgersi retta dalle magistrature tradizionali e non con magistrature non previste dalla prassi costituzionale, come invece aveva preferito Cesare, ma al di sopra e al di fuori c'era il potere protettivo del principe. Il termine principato decadde gradualmente quando i poteri dell'imperatore assunsero carattere assolutistico e si ebbe allora il passaggio al dominato. Nell'alto Medioevo furono così indicati i possedimenti o zone di dominio di duchi longobardi (sec. VIII-IX) a Benevento, Salerno, Capua, i cui signori si autonominarono principi. In Spagna la Catalogna venne proclamata principato da parte dei duchi di Barcellona e altri principati sorsero durante le crociate nel Vicino Oriente e nei Balcani (Acaia, Antiochia). Eguale denominazione ebbero in Russia gli Stati di Kijev e Mosca, dove l'autorità veniva assunta da un grande principe, ma solamente nel tardo Medioevo e agli albori dell'età moderna il principato assunse una fisionomia politico-giuridica assimilabile a quella di un regno. Principati furono le piccole formazioni statuali monarchiche ereditarie, sorte dalla trasformazione delle precedenti signorie medievali, che spesso stanno alla base delle monarchie assolute di diritto divino. In effetti l'elemento distintivo che differenzia le signorie dai principati consiste nel fatto che mentre nelle prime il governo del “signore”, per quanto esercitato in modo assoluto, traeva la propria origine e legittimazione dalla volontà popolare (più o meno coartata), nel principato la legittimazione del potere proveniva ormai esclusivamente dall'investitura papale o imperiale, e quindi di riflesso da Dio stesso, per la teoria allora corrente che vedeva nel papato e nell'impero le due istituzioni create da Dio per reggere e guidare l'uomo nella sua vita di credente e di suddito. Diversa era la condizione di diritto del principe e del signore. Imposto soltanto dalla volontà popolare quest'ultimo non godeva di alcuna protezione in caso di ribellione popolare, mentre il principe poteva sempre essere reintegrato nei suoi diritti dall'autorità imperiale o papale.

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