Lessico

sm. [sec. XIX; dal greco sema, segno+-foro, sul modello del francesce sémaphore].

1) Dispositivo che, mediante l'alternato accendersi di luci diversamente colorate, dà indicazioni per lo svolgimento del traffico stradale o ferroviario (lo stesso che segnale).

2) Piccolo edificio a torre, dipinto vistosamente a scacchi o a strisce bianchi e neri, che, posto in luoghi ben visibili dal mare, può essere utilizzato per servizi di comunicazione fra terra e navi della marina militare; attualmente i semafori vengono adibiti a sede di stazioni meteorologiche.

3) In informatica, segnale di permesso all'uso concesso o negato di una risorsa condivisa.

Trasporti: il semaforo stradale

Il semaforo stradale è costituito essenzialmente da una lanterna a 4 facce su ciascuna delle quali vi sono tre luci: verde, gialla e rossa. In alcuni casi il gruppo delle luci comprende per esempio luci verdi sagomate a freccia per indicare il consenso al transito esclusivamente nella direzione indicata, segnali destinati ai pedoni, di forma rettangolare, che portano l'indicazione del consenso o del divieto di attraversare (“alt”, “avanti”), spesso accompagnata dalla figura stilizzata del pedone che transita oppure attende. In molte città un certo numero di luci porta anche indicazioni (fasce bianche orizzontali, verticali o inclinate a destra e a sinistra) che regolano il traffico dei mezzi pubblici su rotaia. Il gruppo delle luci (lanterna) può essere portato in alto da una colonnina o sospeso: la luce verde indica via libera, la gialla avvisa il passaggio al rosso e quindi invita ad arrestarsi, la rossa indica via impedita. Una luce gialla lampeggiante è un segnale di avviso della presenza di incrocio o svincolo; una luce rossa accompagnata da freccia verde (oppure la sola freccia) indica il consenso al transito nella direzione indicata dalla freccia; la luce rossa accompagnata da una luce bianca a strisce indica via impedita, fuorché ai mezzi pubblici nella direzione indicata dall'inclinazione della striscia. Ogni gruppo di luci semaforiche fa capo a una centralina, nella quale si ha un albero a camme azionato da un motorino a velocità costante che determina i tempi di alternanza dei colori delle varie lanterne, il tempo di alternanza completo del sistema e i tempi di via libera e via impedita nel nodo stradale controllato dal gruppo semaforico. In determinati casi, la centralina interviene a dar via libera a una via di transito poco frequentata su richiesta diretta (il pedone che vuole attraversare preme un apposito pulsante, l'automezzo preme una pedana inserita nel manto stradale e dopo un certo numero di secondi ha via libera). Gruppi di semafori tra loro vicini (centinaia di metri) agiscono sovente in sincronismo, controllati da una sola centralina, più complessa, o da più centraline tra loro sincronizzate. Risultati di minor rilievo, soprattutto per l'elevato costo dell'impianto della ma semaforinutenzione, si sono ottenuti con la sincronizzazione di numerosi , lungo arterie urbane di grande traffico, per ottenere la cosiddetta “onda verde”, destinata ad assicurare la massima scorrevolezza di traffico.Con l'avvento dei microprocessori le centraline semaforiche si sono evolute incorporando numerosi servizi che permettono, per esempio, di modificare la sequenza e la temporizzazione tramite un telecomando a filo, utilizzato da un vigile urbano addetto al traffico, variare la temporizzazione in funzione delle fasce orarie in modo da adeguare i tempi semaforici ai flussi di traffico mediamente previsti. Oppure possono essere integrati con dei sensori di prossimità inseriti nell'asfalto che rilevano il passaggio delle auto e permettono al semaforo di adeguarsi automaticamente alle variazioni dei volumi del traffico (semafori intelligenti); in alcuni casi i semafori possono essere radiocontrollati da dispositivi installati su autobus, tram e mezzi di soccorso in modo da dare la precedenza al servizio pubblico rispetto al trasporto privato. Spesso i sensori che comandano i semafori sono integrati a un sistema di comunicazione urbano che fa capo a una sala operativa dove un gruppo di vigili urbani presiede alle funzioni di regolamentazione del traffico grazie anche all'ausilio di telecamere abbinate agli impianti semaforici automaticamente in funzione quando il semaforo diventa rosso, consentendo così l'identificazione di eventuali trasgressori alle regole del codice stradale.

Tecnica: collocazione delle installazioni semaforiche

Le installazioni semaforiche devono essere situate sul bordo destro della strada, ovvero su apposite isole entro la carreggiata. I semafori situati sul margine della banchina o del marciapiede devono avere il bordo inferiore della luce più bassa a non meno di 2 m e a non più di 3 m dal suolo, quelli sospesi al di sopra della carreggiata devono avere la parte inferiore della luce più bassa a un'altezza compresa tra un minimo di 4,5 m e un massimo di 5,5 m. Le stazioni semaforiche costiere hanno per scopo la sorveglianza del mare e delle coste, la corrispondenza tra le navi e la terra, le osservazioni meteorologiche, principalmente quelle che interessano la navigazione, l'annunzio ai naviganti della probabilità di burrasche o di cattivo tempo per mezzo di appositi segnali sia diurni sia notturni.

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