strisciàre

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v. intr. e tr. (ind. pr. striscio) [sec. XIV; da striscia].

1) Intr. (aus. avere), muoversi, spostarsi sopra una superficie, in particolare sopra il terreno, aderendovi: il serpente strisciava tra le erbe; i soldati avanzavano strisciando. In particolare, di piante, crescere aderendo al suolo: le zucche strisciano sul terreno. Fig., diffondersi gradualmente in modo subdolo e incontrollabile: la corruzione striscia ormai dappertutto.

2) Per estensione, sfiorare, toccare leggermente contro qualche cosa passando vicino: uscendo ho strisciato con la mia automobile contro il parafango di un'altra macchina. Di persona, muoversi rasente a qualche cosa: strisciava contro la siepe per non farsi vedere.

3) Tr., sfregare, strofinare: camminare strisciando i piedi sul pavimento;strisciare una carta (o, assoluto, strisciare), nel tressette e in altri giochi di carte, farla scorrere sul tavolo per far capire al compagno che si possiedono altre carte dello stesso seme ma di scarso valore. Per estensione, toccare appena nel muoversi, sfiorare: la pallottola gli ha strisciato il polpaccio;strisciare il muro, muoversi rasente a esso. Fig., pronunciare con lentezza, strascicare: “precipitando quelle poche sillabe, e strisciando le consonanti” (A. Manzoni). Rifl., strusciarsi, sfregarsi, strofinarsi: il gatto si strisciava sulle gambe della sedia; fig., di persona: strisciarsi a qualcuno, addosso a qualcuno, adularlo, girargli in giro per ottenerne i favori.

4) Produrre uno striscio, una graffiatura su una superficie sfregandovi contro qualche cosa: con la punta del coltello ha strisciato tutto il tavolo.

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