torbidézza

sf. [sec. XIV; da torbido]. L'essere torbido, in senso proprio e fig.: la torbidezza di uno stagno; la torbidezza di una situazione. In particolare, in ottica, carattere di un mezzo che porta in sospensione molte particelle in maniera disordinata; se attraversato da un fascio luminoso il mezzo dà luogo a un insieme di onde elementari diffratte incoerenti che non interferiscono, ossia si ha diffusione della luce.

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