Àgnolo di Ventura

architetto e scultore italiano (Siena, attivo fino al 1349). Lavorò con Agostino di Giovanni al monumento funebre del vescovo G. Tarlati (duomo di Arezzo, 1330). Probabilmente lavorò al progetto per la Porta Romana del 1327 e per la chiesa di S. Francesco a Siena. Gli vengono anche attribuiti la tomba di Ranieri degli Ubertini (Arezzo, S. Domenico) e, probabilmente eseguiti in collaborazione con Agostino di Giovanni, l'arca di S. Ottaviano nel duomo di Volterra (di cui restano frammenti) e il cenotafio di Cino de' Sinibaldi nel duomo di Pistoia . Recenti studi attribuiscono ai due artisti anche alcuni bassorilievi dell'arca di S. Donato nel duomo di Arezzo, la tomba del vescovo Malaspina in S. Francesco a Sarzana, la tomba di Fra' Corrado della Penna in S. Maria Novella a Firenze, tre disegni del pulpito del duomo di Orvieto. La loro opera riprende fedelmente la scuola senese-pisana a cui furono educati, raggiungendo nella tecnica del bassorilievo una notevole vivacità naturalistica. Nel 1333 Agnolo di Ventura fece parte delle maestranze del duomo di Siena e collaborò alle opere di fortificazione di Grosseto.

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