Órsi, Lèlio, detto Lèlio da Novellara

pittore italiano (Novellara, Reggio nell'Emilia, 1511-1587). Formatosi probabilmente a Mantova e documentato a Reggio nell'Emilia dal 1536, nelle sue prime opere si avverte sia l'influsso di Giulio Romano sia un gusto arcaicizzante riferentesi a Mantegna (affreschi del castello di Querciola, 1535-40). Il disegno complicato e bizzarro, sottolineato da forti lumeggiature, si fece più elegante e composto dopo il 1540, con lo studio attento del Parmigianino e del Correggio, mentre dopo il soggiorno romano (1554-55), in seguito alla conoscenza dei manieristi toscani come Daniele da Volterra e Vemisti, della cerchia di Michelangelo, Orsi sviluppò un uso virtuosistico del disegno e della luce (Sacrificio di Isacco, Napoli, Galleria di Capodimonte; Pellegrini in Emmaus, Londra, National Gallery). Dal 1558 al 1563 partecipò a diversi cantieri di Novellara.

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