Corréggio, Antònio Allègri, detto il-

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pittore italiano (Correggio ca. 1489-1534). Gli scarsi dati biografici non consentono sicure indicazioni sulla formazione dell'artista, ma, a parte un iniziale alunnato presso maestri locali, appare del tutto probabile la tesi di una formazione mantovana, sugli esempi di Mantegna; tesi confermata dalla notizia di un'attività del Correggio come affreschista nella cappella di S. Andrea a Mantova, dove fu sepolto Mantegna. Già nelle opere giovanili, però, ai toni mantegneschi si affiancano, in una sintesi personalissima, suggestioni del morbido stile di L. Costa assieme a invenzioni chiaroscurali di origine leonardesca (Sposalizio di S. Caterina, Washington, National Gallery; Madonna col Bambino, Firenze, Uffizi; Natività e Adorazione dei Magi, Milano, Brera). La cosciente scelta classicista che caratterizza lo sviluppo successivo dell'arte del Correggio rende necessaria l'ipotesi di un suo viaggio a Roma (con la conseguente conoscenza dell'opera di Raffaello e Michelangelo in Vaticano), intorno al 1518, di poco antecedente cioè alla prima grande realizzazione ad affresco dell'artista: la decorazione della volta della camera della Badessa di S. Paolo a Parma, nella quale ascendenze leonardesche e mantegnesche (nello schema del pergolato dove si affacciano putti) sono bruciate da un'inconsueta, fresca ed esuberante vitalità. Tale nuova carica continua esaltante nell'affresco della cupola di S. Giovanni Evangelista a Parma (1520-23); pur strettamente legata alla cultura romana, l'opera, con un'arditezza che anticipa le soluzioni del barocco, libera la composizione da ogni sostegno architettonico e trasforma la cupola in uno squarcio aperto di cielo, dove le figure si librano su nubi luminose. L'ultima grande impresa del Correggio è la decorazione della cupola della cattedrale di Parma (1526-30), ma accanto e prima di essa si colloca una ricca serie di opere, fra cui i capolavori più celebri (Noli me tangere, Madrid, Prado ; Madonna di S. Girolamo, 1527-28 , e Madonna della scodella, 1530, Parma, Galleria Nazionale; La notte, 1529-30, Dresda, Gemäldegalerie). Nella cupola della cattedrale di Parma, affrescata con l'Assunzione della Vergine, si sviluppa, per la prima volta, l'idea di una continuità spaziale dove movimenti e scorci fortemente accentuati creano l'impressione di un vorticoso moto rotatorio, in cui le forme plastiche si risolvono in impasti luminosi. Accanto a questo capolavoro, anticipatore della poetica barocca, l'ultima attività del Correggio esprime un altro lato della sua personalità, quello che forse lo rese più popolare, come “pittore della grazia”, esemplificato soprattutto dalla serie di dipinti commissionati dal duca di Mantova e dedicati agli Amori di Giove (1530-31); restano la Danae (Roma, Galleria Borghese) , la Leda (Berlino, Staatliche Museen), l'Io e il Ganimede (Vienna, Kunsthistorisches Museum), modelli di un classicismo libero e fantasioso che ebbero nel manierismo grande fortuna. "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 6 pp 188-191" "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 6 pp 188-191"

P. Bianconi, Il Correggio, Milano, 1953; E. Bodmer, Il Correggio e gli emiliani, Novara, 1953; S. Zamboni, Correggio, Milano, 1964; A. C. Quintavalle, L'opera completa del Correggio, Milano, 1970.

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