Abramović, Marina

artista iugoslava (Belgrado 1946). Dopo un primo periodo di lavoro individuale, ha iniziato a collaborare con Laysiepen F. Uwe (Solingen 1947). Entrambi rilevanti esponenti della , attraverso un'acuta indagine di carattere socio-psicologico, realizzano e fortemente stimolanti e coinvolgenti per il pubblico, talvolta di chiaro carattere provocatorio (Imponderabilia, 1977). Tra le altre operazioni artistiche ricordiamo Nightsee Crossing (1981) e Positive Zero (1981), realizzate nel deserto australiano: la prima con l'intento di forzare al massimo la sopportazione fisica e psicologica dei partecipanti, la seconda con quello di disequilibrare il punto di vista etnocentrico della cultura occidentale, riunendo rappresentanti di culture diverse. Per spostare l'accento del loro lavoro dall'azione all'immagine Abramović e Laysiepen fanno inoltre uso di strumenti multimediali quali film, fotografie (anche da satellite), video ecc. Nel 1997 ha partecipato a Futuro, Presente, Passato, la XLVII Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, e ha ottenuto il massimo riconoscimento della giuria internazionale della rassegna, il Leone d'Oro. Il conferimento del premio è stato accompagnato da roventi polemiche, perché l'installazione che la Abramović ha ideato e della quale era protagonista (per tre giorni l'artista ha spazzolato con sangue di maiale un enorme cumulo di ossa di mucca) è stata da alcuni vista come un'eloquente rappresentazione della guerra che ha dilaniato l'ex-Iugoslavia, mentre altri vi hanno letto una ben studiata operazione che ha speculato su una delle più fosche tragedie del nostro tempo. La partecipazione alla mostra veneziana si è inserita nell'intensa attività della Abramović che, oltre a presentare le sue opere in mostre personali e collettive allestite in tutto il mondo, è, dal 1992, docente presso la Hochschule für Bildende Künste di Braunschweig (Germania).

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