Accardi, Carla

pittrice italiana (Trapani 1924). Frequentate le accademie di Belle Arti a Palermo e Firenze, si trasferì a Roma e nel 1946 a Parigi, attratta dall'esperienza cubista. Nel 1947, con G. Turcato e A. Perilli, firmò il manifesto di “Forma I” e sviluppò il suo linguaggio verso un astrattismo ridotto essenzialmente al segno e alle sfumature di bianco e nero (Grande grigio, 1954). Negli anni Sessanta, recuperata la ricchezza cromatica, iniziò a costruire e a decorare grandi oggetti di plastica (sicofoil). Ha partecipato alle Biennali di Venezia del 1948, 1964, 1988 e a numerose mostre di livello internazionale. Negli ultimi decenni del Novecento la pittrice siciliana ha avviato un nuovo capitolo del suo percorso artistico. Mentre nei lavori degli anni passati le composizioni della Accardi sembravano quasi “depositate” sul colore di fondo della tela, nei quadri dell'ultimo periodo si ha l'impressione che le sagome siano sul punto di staccarsi dal fondo per animarsi di un proprio dinamismo. Elemento caratteristico dei lavori eseguiti in questi anni è anche il sommarsi del tratto nelle forme in cui esso viene espresso attraverso la tecnica del disegno. La Accardi è stata fra gli artisti che hanno fatto parte del Padiglione Italia della XLV Biennale di Venezia (1993), nell'ambito della quale ha anche partecipato alla rassegna organizzata da Art against Aids. Nel 1997, è stata chiamata a far parte della commissione di esperti che hanno coadiuvato G. Celant nella preparazione della XLVII Biennale di Venezia.

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