Cèlant, Germano

critico d'arte italiano (Genova 1940- Milano 2020). Docente di storia delle relazioni tra arte e architettura all'Università di Milano, ha insegnato storia dell'arte europea all'Università di Los Angeles; attento conoscitore delle nuove tendenze dell'arte contemporanea, ne propone una lettura critica legata alla contestualizzazione storico-ambientale. È noto per aver teorizzato alla fine degli anni Sessanta l'“arte povera”, che presentò in una serie di mostre; con tale definizione indicava l'opera di un folto gruppo di artisti in primo luogo italiani (A. Boetti, G. Anselmo, M. Ceroli, J. Kounellis, G. Zorio, M. Pistoletto, P. Pascali, M. Merz e Marisa Merz, P. Calzolari, L. Fabro, G. Paolini, G. Piacentino, E. Prini) che facevano ricorso a materiali naturali, antiartistici, “poveri”. Tra le pubblicazioni, oltre alle monografie di artisti come Manzoni, Lo Savio, Beuys, Paolini, si ricordano: Precronistoria 1966-69. Minimal art, pittura sistemica, arte povera, land art, conceptual art, body art, arte ambientale e nuovi media (1976), Ambiente, arte del futurismo alla body art (1977), Arte dall'Italia (1988), L'inferno dell'arte italiana (1990). Si deve a Celant l'organizzazione di molte fra le più importanti mostre allestite nel corso degli ultimi anni, fra le quali si ricordano: Arte Italiana. Presenze 1900-1945 (con P. Hulten, Palazzo Grassi, Venezia 1989), Italian Art in the XXth Century (con N. Rosenthal, Royal Academy, Londra 1989), The Italian Metamorphosis 1943-1968 (Solomon R. Guggenheim Museum, New York e Kunstmuseum, Wolfsburg 1994), nonché le retrospettive su R. Mapplethorpe (1992-95) e K. Haring (1994), presentate nei maggiori musei europei. Nel 1996, Celant è stato fra i curatori della I Biennale Internazionale di Firenze Arte e Moda ed è stato inoltre chiamato a dirigere il settore Arti Visive della Biennale di Venezia. In questa veste, nel 1997, ha organizzato la XLVII Esposizione Internazionale d'Arte, che ha avuto il suo evento più importante nella rassegna Futuro, presente, passato 1967-97. Celant è inoltre curatore della sezione di Arte Contemporanea del Solomon R. Guggenheim Museum di New York e collaboratore editoriale delle riviste Artforum e Interview. Il 29 aprile 2020 è morto a Milano per una polmonite da Covid-19.

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