Amudarja

fiume (lunghezza 2600 km; bacino idrografico 465.000 km²) dell'Asia centro-occidentale, tributario del lago d'Aral. Si origina col nome di Pjandž, a oltre 6000 m s.m. di altitudine, dalla confluenza di vari rami sorgentiferi (principali il Pamìr e il Wākhān) che raccolgono le acque dei ghiacciai del Pamìr, scorrendo quindi con corso tortuoso in profonde vallate lungo il confine tra il Tagikistan e l'Afghanistan e ricevendo l'apporto di numerosi piccoli affluenti. Dopo la confluenza da destra del Vahš, il fiume, che di qui prende il nome di Amudarja, riceve, sempre da destra, gli apporti del Kafirnigan e del Surhandarja; bagna la città di Termez ed entra nel deserto del Turkmenistan che attraversa in senso SE-NW, segnando per un breve tratto il confine tra l'Uzbekistan e il Turkmenistan. L'aridità di questa regione diminuisce sempre più la portata del fiume, il cui corso si fa incerto e acquitrinoso e le cui acque si disperdono in rami collaterali utilizzati per l'irrigazione. Dopo aver bagnato le città di Čardžou, Urgenč e Nukus, l'Amudarja si getta infine nel lago Aral con un ampio delta paludoso. Il fiume è soggetto a forti piene estive dovute allo scioglimento delle nevi e utilissime all'agricoltura poiché trasportano grandi quantità di limo. Le sue acque alimentano il canale del Karakum (lungo 840 km), che si stacca dalla riva sinistra dell'Amudarja poco prima di Kerki e che, dopo aver toccato le città di Mary e di Ašgabat, giunge sin quasi al Mar Caspio, consentendo l'irrigazione di una vasta zona del Turkmenistan meridionale. L'Amudarja è navigabile per gran parte del suo corso e viene usato come via di penetrazione nell'altopiano del Pamìr. Conosciuto già dagli antichi col nome di Oxus, fu esplorato completamente alla fine del sec. XIX.

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