Andryane, Alexandre-Philippe

agitatore politico francese (Parigi 1797-Coye, Oise, 1863). Giovanissimo ufficiale napoleonico (1815), dopo un periodo di sperperi fu costretto a rifugiarsi a Ginevra per sottrarsi ai creditori (1820). Conosciutovi F. Buonarroti, fu da lui iniziato alla setta segreta Adelfi (1822), nominato “sublime maestro perfetto” e inviato in Italia a ricostituire l'organizzazione settaria scompigliata dalle repressioni del 1821-22. Perquisito, fu subito arrestato (18 gennaio 1823), per essere stato trovato in possesso di documenti compromettenti che permisero alla polizia austriaca di fare un'esatta valutazione dei gruppi rivoluzionari che agivano nella penisola e delle loro ramificazioni internazionali. Inviato perciò allo Spielberg, condannato al carcere duro a vita (1824), ebbe come compagno di cella il Confalonieri, dal quale ricevette numerose confidenze che fornirono poi abbondante materia per i suoi discussi – soprattutto per quel che riguarda le disastrose rivelazioni fatte da Andryane ai danni dei patrioti italiani – Mémoires d'un prisonnier d'état (1837-38). Graziato nel 1832 e ritornato in Francia, durante la rivoluzione del 1848 fu per breve tempo collaboratore di Ledru-Rollin e nel 1859 partecipò alla campagna d'Italia come commissario generale dell'esercito francese.

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