Bùrgos (Sassari)

Indice

comune in provincia di Sassari (86 km), 561 m s.m., 18,25 km², 1068 ab. (burghesi), patrono: sant’ Antonio Abate (17 gennaio).

Centro del Goceano, situato sulla destra del fiume Tirso. Fu fondato nel 1353 dal giudice Mariano d'Arborea che portò venticinque famiglie di coloni alle pendici del castello del Goceano, in possesso dei giudici d'Arborea. Eretto nel 1127-29 dal giudice Gonario di Torres in una zona strategicamente importante, il castello fu coinvolto nelle lotte fra i giudicati e nel 1255 vi morì Adelasia, ultima giudichessa del Logudoro. Passò ai Doria e sotto i giudici d'Arborea e i marchesi di Oristano (dal 1410) si sviluppò; il castello fu l'ultimo baluardo contro l'avanzata aragonese: nel 1478, infatti, vi si rifugiò il figlio di Leonardo Alagon con i suoi uomini alla vigilia della battaglia di Macomer, che segnò la definitiva vittoria degli Aragonesi. Borgo e castello, con tutta la contea del Goceano, divennero feudo regio e solo nel 1839 furono riscattati al demanio con l'abolizione dei feudi.§ Il paese, con case in mattoni e vicoli medievali, è dominato dai resti del castello di Burgos (sec. XII) di cui restano tracce della triplice cinta muraria, una cisterna e un torrione. Nei dintorni sorgono numerosi nuraghi ben conservati. § L'economia si basa sull'agricoltura (ortaggi, frutta, uva da vino), l'allevamento (ovini, caprini, equini e bovini) e il turismo escursionistico.§ Nella frazione di Foresta Burgos si conservano importanti resti delle antiche foreste montane, con lecci pluricentenari, roveri e tassi; nel sec. XIX vi sorgeva una grande azienda rurale, poi sede di allevamenti equini per l'esercito, che attualmente ospita l'Istituto di Incremento Ippico Sardo per l'allevamento del cavallo anglo-arabo sardo.

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