Barbèrio Corsétti, Giórgio

regista teatrale italiano (Roma 1951). Diplomatosi all'Accademia drammatica Silvio D'Amico, nel 1976 fonda con M. Solari la compagnia teatrale Gaia Scienza, che scioglie nel 1984 formando un nuovo gruppo con il suo nome che, nello stesso anno, presenta alla Biennale di Venezia Il ladro di anime. Interessato a nuove forme di spettacolarità, sperimenta l'uso del video nella drammaturgia teatrale, che lo porta a realizzare, in collaborazione con Studio Azzurro, una trilogia di spettacoli: Prologo a Diario segreto contraffatto (1985), Correva come un lungo segno bianco (1986) e La camera astratta (1987). Con Descrizione di una battaglia (1988), prima parte di una trilogia (Di Notte 1988; Durante la costruzione della muraglia cinese 1988) Barberio si impegna in un progetto elaborato su testi di Kafka che, soprattutto con America (1992) prima e Il Castello (1996) poi, mette l'accento sulla narrazione e sui personaggi. Nel 1990 vince il premio IDI per la regia e il premio della critica con il Legno dei violini. Dalla collaborazione con il regista francese F. Braunschweig nasce Doctor Faust o il mantello del diavolo (1993), tratto da T. Mann, prima tappa di un percorso di studi sul Faust di Goethe che condurrà nel 1995 Barberio alla realizzazione di Faust, opera in cui debutta anche come interprete principale. Nel 1995 firma, inoltre, la regia con G. Dall'Aglio e M. Martone di Histoire du Soldat, tratto da una sceneggiatura inedita di Pasolini. Il suo esordio operistico è del 1999 per il Teatro La Fenice, con Maria di Rohan di G. Donizetti; nello stesso anno viene nominato direttore della sezione teatrale della Biennale di Venezia, carica che ha ricoperto fino al 2002. Tra le sue regie si ricordano ancora: di Shakespeare (1994), Il corpo è una folla spaventata (1996), su testi di Rimbaud, Majakovskij e Artaud, Nascita della tragedia (1997), Notte (1998), La tempesta di Shakespeare (1999),Paradiso (2004) che si propone come una ricerca sui miti fondanti della storia umana, densa di riferimenti alla tradizione giudaico cristiana e filtrata attraverso una produzione letteraria estremamente composita, fra cui il Paradiso perduto di J. Milton. Nel 2005 ha realizzato Argonauti, ispirato alle Argonautiche di Apollonio Rodio in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma e La vita bestia, monologo scritto e interpretato da Filippo Timi. Nel 2006 ha ideato e diretto lo spettacolo Il colore bianco con la coreografia di Fatou Traore per il Teatro Regio di Torino e ha curato, insieme al video-maker francese Pierrick Sorrin, il nuovo allestimento di La Pietra del paragone l'opera comica di Rossini che ha aperto la Stagione Lirica 2007 del Teatro Regio di Parma

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