Bièlla (provincia)

Indice

provincia del Piemonte, 917 km², 187.491 ab. (stima 2007), 205 ab./km², capoluogo: Biella. Comuni: 82. Sigla: BI.

Generalità

Istituita nel 1992 con l'aggregazione di una parte della provincia di Vercelli, la provincia di Biella, compresa fra la Valle d'Aosta e le province di Vercelli e Torino, corrisponde alla regione storica del Biellese ed è la più piccola delle province piemontesi. Equamente divisa fra montagna, collina e pianura, è una terra dotata di un forte senso di identità per la comune tradizione industriale e il secolare ruolo di coordinamento esercitato dal capoluogo.

Territorio

Pur essendo limitata come superficie, comprende una grande varietà di paesaggi. Vi si possono infatti distinguere cinque diverse unità ambientali. A N, intorno alla valle del Sessera e alle alte valli del Cervo, dell'Oropa e dell'Elvo, si estende la montagna alpina, non molto elevata (la cima più alta è il monte Mars, 2600 m), ma abbastanza selvaggia e spopolata. Segue la fascia delle colline prealpine, fittamente popolate e incise da piccole valli, i cui angusti fondivalle sono spesso occupati da antichi stabilimenti tessili, qui insediatisi per sfruttare l'energia dell'acqua. Più a S si apre la pianura alluvionale, coltivata a cereali, su cui si innalzano, sopraelevate su ripide scarpate, le baragge, caratteristici terrazzi di deposito fluvioglaciale dal suolo permeabile e ciottoloso, coperte da boschi e brughiere. A SW, infine, un paesaggio molto peculiare è quello morenico della Serra d'Ivrea, con lunghe dorsali boscose fra loro parallele. Tutte le acque confluiscono nel Sesia, attraverso il Sessera, a N, e soprattutto il Cervo, fiume principale della provincia insieme al suo affluente Elvo. All'estremità sudoccidentale, fra dolci colline, è il lago di Viverone. Nel territorio provinciale si trovano la riserva naturale della Bessa, caratteristico altopiano ciottoloso sede di antiche miniere d'oro, e alcuni lembi di quella delle Baragge. Il clima è di tipo continentale in pianura, con inverni freddi ed estati calde e afose; più fresco e ventilato in montagna, mentre la fascia prealpina è molto piovosa, perché vi si scaricano, arrestandosi contro le montagne, le nubi trasportate dai venti umidi del Sud. La popolazione – che dopo aver fatto registrare una lieve flessione nell'ultimo decennio del sec. XX, si è stabilizzata grazie all'immigrazione straniera che ha bilanciato il saldo naturale negativo – è concentrata per un quarto nel capoluogo, che esercita una forte influenza e attrazione su tutta la provincia; attorno a esso si è sviluppata una vera e propria area metropolitana, con numerosi comuni ormai saldati all'agglomerato principale. Il secondo centro della provincia è Cossato, ma il suo ruolo di coordinamento urbano – come quello di altre città di una certa consistenza demografica, quali Candelo, Trivero, Vigliano Biellese – è fortemente limitato dalla preponderanza di Biella. Malgrado la grande importanza economica e il fitto popolamento della provincia, le infrastrutture di comunicazione sono insufficienti: non vi sono autostrade e solo due ferrovie secondarie uniscono Biella a Santhià-Torino e a Novara-Milano. Le tre principali strade statali che convergono su Biella – la SS 143 da Santhià, la SS 230 da Vercelli e la SS 142 da Arona – sono molto trafficate.

Economia

Non molto rilevanti sono le attività agricole, diffuse soltanto nella fascia di pianura. L'economia si basa principalmente sulle tradizionali industrie tessili (filatura e tessitura della lana), che hanno potuto superare le crisi del settore puntando sulla qualità, sulle produzioni di nicchia (come il cachemire) e sull'innovazione tecnologica. Accanto a esse si sono affermate industrie meccaniche altamente specializzate che, con il relativo indotto, contribuiscono per il 10% ca. alla formazione dell'intera produzione meccano-tessile nazionale. Il settore terziario è in sviluppo sia nel comparto del commercio sia in quello relativo ai servizi alle imprese. Il turismo, invece, data la modesta altezza delle montagne che limita la diffusione della villeggiatura estiva e degli sport invernali, non è molto rilevante; una certa importanza ha, tuttavia, il turismo religioso, che si indirizza ai santuari di Oropa e di Graglia.

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