Bickerton, Ashley

artista caribico (Barbados 1959). Cura la sua formazione accademica al California Institute of the Arts e poi, trasferitosi a New York, segue i corsi del Whitney Museum Independent Studies Program. Comincia a farsi conoscere alla metà degli anni Ottanta ed è fra quelli che (tra gli altri ci sono C. Sherman, J. Koons, J. Opie, A. McCollum), nella elaborazione del proprio stile, non guardano agli immediati predecessori, cioè alla transavanguardia, ma piuttosto all'arte degli anni Sessanta. In questo contesto, Bickerton si segnala per l'approccio ironico e dissacratorio, che unisce a una manifesta sensibilità nei confronti dell'ambiente e della natura. Di lui e degli altri neo-concettualisti che si muovono sulla scena artistica newyorchese si interessano Ileana e Michael Sonnabend e dall'incontro prende avvio l'allestimento di una mostra che riunisce i quattro enfants terribles del momento: Bickerton, Jeff Koons, Peter Halley e Mayer Valsman. L'esposizione si trasforma in un trampolino di lancio per Bickerton: la galleria Sonnabend ne espone regolarmente le opere, alcune delle quali vengono acquisite dalla collezione Sonnabend stessa. Anche alcune mostre – la personale Back To The Wall, Sonnabend Gallery, 1996 e la collettiva Here and There, Friedrich Petzel Gallery, 1996-97 – hanno confermato la vena “ecologista” di Bickerton, espressa con dipinti, sculture e installazioni in cui l'artista denuncia le brutture e le colpe della società tecnologica occidentale oppure costruisce luoghi idilliaci, dove tempo e spazio sono immaginati come entità unicamente dedicate allo svago e alla soddisfazione dei propri desideri.

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