Heizer, Michael

artista statunitense (Berkeley 1944). Figlio di uno dei maggiori studiosi di culture precolombiane, Heizer segue spesso il padre nelle sue missioni archeologiche, soprattutto in California e Nevada, e queste esperienze avranno un peso determinante nello sviluppo della sua ricerca artistica. Tra il 1963 e il 1964 frequenta l'Istituto d'Arte di San Francisco e apre il suo primo studio. Lavora su grandi tele sagomate, dipingendo forme geometriche astratte, per le quali sceglie colori forti e brillanti. Nel 1965, alcune opere vengono esposte per la prima volta al pubblico, in una mostra collettiva organizzata dalla Berkeley Gallery di San Francisco. Poco tempo dopo lascia la città californiana e si trasferisce a New York. Continua a realizzare tele di grandi dimensioni, ma l'evolversi dello stile indica chiaramente il desiderio di superare i limiti della bidimensionalità imposti da questo genere di supporto. Nel 1968, comincia a frequentare Robert Smithson e Walter De Maria e, di lì a poco, si dedica alla realizzazione dei suoi primi earthworks. Su commissione del collezionista R. Scull, crea le Nine Nevada Depressions: nove interventi di scavo realizzati nel deserto del Nevada, che collegano altrettante località della regione lungo un percorso di 520 miglia. Fra il 1969 e il 1970, lavora alla sua opera più importante, Double Negative, che consiste in due tagli praticati sui due lati di un canyon della Mormon Mesa (Nevada), per un totale di 450 metri, realizzati con l'uso di sofisticati macchinari e tecnologie da costruzione. Nel 1972, avvia la realizzazione di The City, un progetto colossale, per il quale sceglie ancora una volta il Nevada e di cui ha portato a termine le prime due delle quattro fasi previste: Complex One (1974) e Complex Two (1988). Tutt'oggi le due parti restanti sono incompiute. Tra le opere più significative, ricordiamo ancora i cinque enormi rilievi intitolati Effigy Tumuli (1982-85), realizzati nel Buffalo Rock State Park in prossimità del fiume Illinois e che sono a tutt'oggi l'unico lavoro non astratto di Heizer, e i Perforated Objects (1992-95), che rivisitano in scala monumentale oggetti tipici dei corredi funebri delle tombe delle civiltà precolombiane. Alla produzione di grandi earthworks, Heizer ha affiancato quella di installazioni e sculture. La sua arte si è fatta conoscere in tutto il mondo attraverso numerose mostre personali e collettive. Nell'anno 1996-97, è stata allestita a Milano la sua prima mostra italiana, Negative-Positive, per la quale Heizer ha espressamente realizzato tre grandi opere: Negative Line, Stela 1 e Stela 2. La prima consiste in una lunga linea in acciaio a zig-zag, le altre in enormi massi calcarei provenienti da una cava californiana sui quali Heizer ha inciso una serie di segni e di simboli. Nel 1997, ha inoltre partecipato alla XLVII Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia. Nel 2012 è stata esposta al LACMA Museum  di Los Angeles l'opera Levitated Mass. Ispirata all'arte megalitica, l'opera cosiste in una tricea costruita in cemento armato della lunghezza di 140 m e della lunghezza di 5 m, che sostiene un masso di granito alto circa 6,5 m e dal peso di 308 tonnellate. 

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