Boulanger, Georges Ernest Jean-Marie

generale francese (Rennes 1837-Ixelles, Belgio, 1891). Appena uscito dalla scuola militare di Saint-Cyr partecipò alle campagne di Cabilia (1857), d'Italia (1859), di Cocincina (1861-64). Colonnello alla fine della guerra del 1870, represse la Comune di Parigi (1871). Generale di divisione nel 1884, comandò le truppe di occupazione in Tunisia. Ministro della Guerra nel governo Freycinet (1886) e in quello di Goblet (1888), seppe sfruttare la grande popolarità di cui godeva al momento dell'incidente, noto come l'“affare Schnaebele”, con la Germania (24 aprile 1887), dimostrando sentimenti altamente patriottici. Raggruppò così intorno a sé tutti gli scontenti, diventando il capo ufficiale del Partito nazionale boulangista (boulangismo). Considerato pericoloso dal governo, fu posto in aspettativa e poi in pensione, ed egli ne approfittò per presentarsi come deputato. Eletto nel 1889 in numerosi dipartimenti, di fronte all'opposizione del governo che, per le sue aspirazioni dittatoriali, lo dichiarò nemico della Repubblica, fuggì in Belgio; ciò sembrò giustificare le accuse e Boulanger fu condannato, il 14 agosto, alla detenzione a vita, mentre il movimento boulangista cominciava a diminuire d'importanza. Egli rimase definitivamente a Bruxelles, dove, provato, deluso e invecchiato anzitempo, si suicidò sulla tomba della donna amata, Marguerite de Bonnemain.

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