Còggiola

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comune in provincia di Biella (34 km), 460 m s.m., 23,68 km², 2360 ab. (coggiolesi), patrono: san Giorgio (23 aprile).

Centro posto sul versante sinistro della media valle del torrente Sessera. Nel Medioevo fu con Biella feudo dei vescovi di Vercelli. Incendiato agli inizi del sec. XIV durante le lotte religiose contro Fra' Dolcino, fu ricostruito dai vercellesi Alciati. Passato nel 1408 ai Savoia, ebbe statuti propri nel 1517 ma, ribellatosi al dominio sabaudo, fu diviso da Biella e dato in feudo a diversi signori. Nel 1722 fu riunito a Biella.§ La parrocchiale di San Giorgio, ricostruita nel 1736 e ristrutturata nel 1928, conserva affreschi del sec. XVI e un crocifisso ligneo del sec. XVIII; ha una facciata tardocinquecentesca. § Nel quadro economico domina l'industria, attiva nei settori laniero (come nella tradizione del Biellese), meccanico (macchine e accessori per la tessitura) e dell'abbigliamento. Si pratica l'allevamento (bovini, ovini, caprini). § Nei dintorni, in un suggestivo paesaggio alpestre si trovano il settecentesco santuario di Santa Maria della Neve (o del Cavallero) e il santuario della Madonna delle Grazie (o dei Moglietti) del 1887-92.

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